14 marzo 2006, Italia, uffici delle Poste Italiane. Dalle ore 14.30 alle ore 17.30 si è svolta con successo l?ennesima grande riffa annuale dell?extracomunitario. Poche ore di tempo che il Governo Italiano ha concesso per legge agli stranieri per presentare ufficialmente la domanda e tutta la documentazione pertinente ad usufruire di uno dei 170.000 posti di lavoro messi a disposizione dal decreto flussi di questo anno.
La cosa naturalmente era più che risaputa, e i buoni extracomunitari, anche se la legge prevede che siano ancora nel loro paese di origine perché non si tratta di sanatoria ma di regolare flusso di lavoro e quindi per forza di cose impossibilitati a presentare la domanda personalmente visto che è il datore di lavoro stesso che ne dovrebbe fare richiesta, si sono invece presentati in massa ed in carne ed ossa davanti ai 6.244 uffici postali.
In maggioranza l?anno fatto fin dal giorno prima. Alcuni furbamente istruiti e giustamente attrezzati con tutto il necessario, sacco a pelo, termos con caffè caldo, cibo e quant?altro utile per sopravvivere ad una lunga notte all?addiaccio. Altri sprovveduti, completamente ignari di che cosa veramente significasse attendere tutta una notte per risolvere una vita intera. Con la tensione a mille, con il freddo e la fame che ti attanagliano senza tregua. Comunque, tutti insieme ad affrontare un?avventura con la consapevolezza che si trattava solo di un miracolo per pochi.
Per facilitare le operazioni di regolarizzazione, il Ministero dell?Interno ha concepito e distribuito il kit dell?immigrato, vero e proprio strumento innovativo atto a districare ogni eventuale dubbio e per veicolare correttamente gli sforzi congiunti del datore di lavoro e dell?extracomunitario. Il kit avrebbe dovuto naturalmente raggiungere tutti gli effettivi bisognosi ma qualcosa è andata storta e si è spontaneamente creato un mercato parallelo del kit con conseguenti lauti guadagni per gli ?improvvisati? bagarini. Insomma, per alcuni trovare un lavoro è stato più facile del previsto.
All?apertura degli sportelli non c?era ufficio postale in Italia che non aveva già pronta ed in attesa la sua buona e ordinata fila multietnica. E qualcuno ha detto: ?finalmente la coda non la fanno più solo gli italiani e questo alla faccia di chi ancora urla che da noi non c?è integrazione?. Poi, alle 17.30 in punto, gli uffici hanno chiuso. Dopo tre ore di apertura in totale erano state consegnate 478.957 domande, ma sicuramente non è il dato finale, perché alcuni uffici postali sono rimasti aperti anche dopo l?orario stabilito pur di permettere di smaltire le file ancora numerose. Anche se la regola parla chiaro: ?le prime 170.000 domande consegnate avranno un posto di lavoro?, agli altri rimarrà solo il ricordo e senz?altro un?esperienza istruttiva per il futuro.
Alla fine della riffa non sarà facile fare un resoconto, ma è evidente che si è trattato di un grande successo per gli organizzatori. E, come in tutte le lotterie che si rispettino, per conoscere i reali vincitori dei 170.000 posti di lavoro bisognerà aspettare fino alla fine dell?anno, dopo che le centinaia di migliaia di domande verranno selezionate, centrifugate, passate al vaglio degli esperti, epurate da chi non risulterà essere idoneo o semplicemente non gradito. Poi se Dio vorrà ci sarà il miracolo ma non per tutti. A gli altri ci sarà sempre la possibilità di ritentare l?anno prossimo sperando di essere più fortunati.
Un miracolo per pochi