Un dolore assoluto, totale inibisce i nostri sentimenti.
Sentimenti di pietà, di contrizione nei confronti di questi uomini lanciati in una missione di cui nessuno riesce a percepire i connotati.
Sentimenti destabilizzanti per la nostra vita tutta tesa ad abbellire il nostro piccolo giardino, incapaci di guardare al di là del muro.
Un dolore che dovrebbe lacerare le nostre coscienze, ma che dopo le parole, le immagini che ci fanno vedere spaccati della nostra realtà, del nostro mondo, si disintegra contro la barriera della nostra ipocrisia.
Bisogna tenere aperti i nostri occhi, aprire il nostro cuore, ricucire i valori dilaniati dalla finzione che continuiamo a costruire.
Queste morti devono scuoterci, per reagire, per tornare ad essere uomini capaci di credere in una vita autentica che ci chiede di manifestarsi contro qualsiasi ideale fasullo ed artefatto.
Al confine tra prosa e poesia, il nostro cuore davanti all?orrore degli attentati