Siamo sulla stessa barca io e te… ti-ti-ti-ti”, ironizzava nel lontano 1978 Rino Gaetano, dando voce alla rabbia di tanti cittadini affaticati (LINK).

Eppure ancora oggi sembra che qualcuno si ostini a vivere altrove, ben lontano dalla realtà.

È l’impressione che ho ricavato leggendo sul Corsera l’intervista di Vittorio Zincone alla professoressa Fornero, ex ministro del Welfare (LINK).

Premetto che non sono tra coloro che demonizzano l’operato del governo Monti, sia per quanto riguarda la politica fiscale sia per aver affrontato riforme ormai indispensabili nel sistema pensionistico e nel mercato del lavoro.

Con la scorsa legislatura è stato dato un contributo importante per uscire dalla crisi finanziaria, come ha osservato anche Enrico Letta: “Si è restituito credibilità all’Italia e contribuito alla stabilizzazione finanziaria europea”.

Quando però, nella stessa intervista, ho letto che la Fornero “fa notare con fierezza di aver rinunciato alla pensione da ministro, che sarebbe stata, da subito, il doppio di quella che avrà da docente, tra cinque anni”, sono stato colto da un profondo sconcerto.

Ormai si ritiene un atto di eroismo quello che, mai come oggi, dovrebbe essere considerato semplicemente un gesto doveroso: la rinuncia a certi odiosi privilegi.

A un comune mortale servono 42 anni di contributi per andare (forse) in pensione, per un ministro bastano solo 17 mesi!

Come frenare allora l’astio verso le istituzioni, quando proprio il ministro del Welfare che ha avuto la forza e la determinazione per tagliare le pensioni e creare un indefinito numero di esodati non ha poi trovato il tempo e la volontà di sopprimere il privilegio di pochissimi?

Un simile provvedimento non avrebbe di certo sanato il bilancio dello Stato, ma avrebbe intanto contribuito a restituire un po’ di credibilità ai nostri governanti.

Perché senza credibilità – senza una meritata e reciproca fiducia – nessun cambiamento in Italia sarà mai possibile.

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IL SEGUGIO – Rubrica a cura di Veronica Arpaia

L’appuntamento di Praxis che aiuta a rimettersi davvero in gioco (LINK).

Anche questa settimana “Il Segugio” segnala occasioni di lavoro in tanti ambiti diversi: dalle opportunità per gli ingegneri informatici a quelle per estetiste, addetti alla sorveglianza, commessi e tecnici audio luci… Pronti con il curriculum?

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SEGNALIAMO…

 

Giovedì 13 giugno, ore 18, l’incontro del Centro Astalli IL MARE UNISCE, LA TERRA NON DIVIDA”.  Colloquio sulle migrazioni.

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2013.

Intervengono: Cécile Kyenge (Ministro per l’Integrazione), Miguel Ángel  Ayuso Guixot (Segretario Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso), Hassan Abouyoub (Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia), Giovanni La Manna (Presidente Centro Astalli). Modera Antonio Sciortino (Direttore Famiglia Cristiana).

Pontificia Università Gregoriana (Aula Magna).

Piazza della Pilotta 4 – Roma.

Info e prenotazioni: Fondazione Centro Astalli – 0669925099 – astalli@jrs.net

 

Buona settimana.

Amedeo Piva