Nelle democrazie Occidentali oltre al potere legislativo, esecutivo e giudiziario, ne esiste un quarto, informale, quello dei mezzi di comunicazione di massa. Essi sono così importanti da essere sempre mistificati da i loro proprietari. Essi hanno il potere di comunicare gli eventi in una determinata guisa, rispecchiando gli interessi politici, economici e talvolta, azzardiamo, anche giudiziari, di chi li controlla. Nella società dell?informazione il potere di gestione dei media è di fondamentale importanza per creare consenso, in favore di istituzioni e poteri economici. In relazione a ciò, importante è sottolineare l?intensa diffusione sul territorio italiano dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione. Inoltre è interessante notare come essi siano a numero chiuso, a differenza di altri corsi di laurea umanistici, come Filosofia o Lettere, a numero aperto. Siamo sicuri che l?Italia non ha la stessa necessità di personale da inserire nel modo della comunicazione, come in quello della scuola?
L?importanza della comunicazione è proprio della società capitalistica moderna, di fatti a partire dalla seconda metà del IX secolo si afferma la pubblicità, con il contemporaneo affermarsi dei giornali e delle riviste, che vedono come primi pubblicitari i pittori, tra cui spicca la figura di Toulouse-Lautrec, di cui si è aperta una mostra lo scorso dicembre, al Museo del Vittoriano, a Roma. La propaganda viene subito individuata come l?anima del commercio e diventa subito fondamentale per il successivo sviluppo economico.
Da sottolineare l?importanza che diedero ai mezzi di comunicazioni di massa, personaggi come Roosevelt, Hitler e Mussolini. I regimi totalitari utilizzano la propaganda politica istituendo degli apparati burocratici, addetti al controllo e alla produzione dell?informazione. Questo evidenzia la loro importanza, pur in presenza di regime dotati di notevoli strumenti di repressione e di controllo, molto più coercitivi di quelli delle democrazie. Nelle società occidentali a partire dalla seconda metà del XX secolo assume sempre più importanza la comunicazione, attraverso lo sviluppo e la diffusione della radio e la televisione. A partire dagli anni settanta con lo sviluppo tecnologico si entra nell?epoca della rivoluzione informatica, che è la base per il successivo sviluppo della società telematica degli anni novanta. Oggi nei paesi industriali, con l?affermarsi di internet e le televisioni digitali, l?informazione incrementa in modo esponenziale i fatturati delle sue aziende.
La prima Guerra del Golfo segna la prima telecronaca in diretta di una guerra, un evento fino ad allora impensabile, che rientra nella spettacolarizzazione della violenza, che dalle società anglossassoni si afferma anche in Italia. Nelle guerre degli ultimi anni, i reporter al seguito delle truppe occidentali sono costretti ad accettare delle regole scritte, che impongono la supervisione e la censura delle notizie da parte delle autorità militari.
Le elezioni politiche, negli ultimi anni, registrano il protagonismo assoluto dei mezzi di comunicazione e dei grossi magnati che li controllano.
Senza entrare nella politica nostrana?.. già ampiamente illustrata?., possiamo sottolineare il fenomeno dei ragazzini che imbrattano i muri con i murales e i graffiti. Questo fenomeno, così diffuso nei nostri agglomerati urbani, sottolinea il desiderio dell?uomo comune di comunicare il proprio pensiero e la propria esistenza, schiacciata dalle grandi multinazionali e i pochi oligarchi che gestiscono l?informazione mondiale e condizionano la vita quotidiana degli individui, compresa quella politica?.