Dopo aver ascoltato tutti i possibili commenti post elettorali, e dopo aver sentito ripetere all?infinito che il PD non avrebbe saputo INTERPRETARE il sentire comune degli italiani laddove invece il PDL sarebbe maestro, mi domando: non ha saputo interpretare o non ha voluto ASSECONDARE gli elettori? Dico questo perché spesso mi chiedo quale sia il ruolo che la politica ha o che dovrebbe avere oggi in un paese democratico? Essere puro e semplice specchio della realtà o tentare un qualche ruolo nella formazione del comune sentire? Mi pare un po? come la storia dell?uovo e della gallina. Di certo l?Italia è stata da sempre divisa in due, quella dei ?lazzaroni? e quella dei ?colti?, così ben rappresentati in tanta filmografia nostrana; e di certo i primi sono stati sempre propensi a qualsiasi avventura pur di sottrarsi alla stretta dei secondi. Di certo i poteri mafiosi rappresentano il più importante ?business? del paese e contrastarli significa perdere voti (com?è accaduto in Calabria e Sicilia): ma possiamo per questo dire che si è sbagliato? Io dico che siamo stati coraggiosi, e che il coraggio premia solo nel lungo periodo. Dico che quello che sceglie la maggioranza non è per forza quello che è meglio per il paese: e questo è il rischio della democrazia, giacché ogni voto è uguale all?altro. Alle volte mi pare che l?Italia sia come un giovane ancora immaturo e forse anche un po? ?viziato?: un ex-bambino a cui è stato dato ciò che voleva pur di non perdere l?approvazione (il voto) e che quindi adesso non percepisce più l?autorevolezza del genitore (lo stato, le Leggi); uno di quegli adolescenti (che ahimé oggi esistono davvero) che manda tranquillamente e letteralmente affanculo i genitori e i cui genitori si sentono ormai impotenti tanto la situazione è sfuggita di mano? Continuando il paragone mi dico che un buon genitore non deve essere né troppo autoritario (sennò si rischia di annullare la capacità critica) né troppo permissivo; dovrebbe avere il pugno di ferro sui principi fondamentali e il guanto di velluto sulle metodologie. Fuor di metafora un buon governo dovrebbe avere il pugno di ferro sulla mafia ed in generale sul rispetto delle leggi (da parte di tutti, soprattutto dei ?genitori?!), col guanto di velluto di un sistema di incentivi che consenta di abbandonare tali connivenze. Io mi auguro che il PDL riesca ad essere fermo sui temi della LEGALITA?, così come sul tema del MERITO: che si impegni davvero a bacchettare i furbetti che si fanno strada a suon di favori e favorini (= voti e votini?) e i furboni che pensano di costruire i propri imperi sulle ceneri (o meglio sulle discariche) della gente comune.
Ma il dubbio vero che mi assale è se si riesca a scardinare un sistema che in parte si è creato con le proprie mani (e con le proprie televisioni?); un sistema ove tutto è parametrato al PIL o al proprio conto bancario, ove uno sente di non ESISTERE a meno di non APPARIRE in TV o sul Web; quando ormai ?penso, quindi esisto? è stato sostituito con ?appaio, quindi esisto??
Quello che dobbiamo fare noi all?opposizione (come fossimo dei ?tutor?) è resistere alle sirene incantatrici del consenso facile e proseguire per la nostra strada, tentando di ricomporre un sistema in cui i cittadini si sentano tutelati e parte integrante di un progetto collettivo; in cui l?apparire venga sostituito con il PARTECIPARE; in cui partecipare sia divertente!
?Partecipo, quindi esisto?