Noi italiani ci sentiamo una famiglia più che una nazione. E’ quanto emerge dall?inchiesta LaPolis-Limes coordinata da Ilvo Diamanti che apre il volume di Limes.

Siamo orgogliosi di essere italiani, non della Repubblica Italiana. La dirompente sfiducia nello Stato ne investe ogni livello territoriale e non c’è più neppure la fiducia in un superiore destino europeo. Si accentuano sia le fratture territoriali, come quella tra Nord e Sud e non solo, e le adesioni a patrie virtuali come la Padania e il mondo. Ci aggrappiamo a tutto ciò che non è istituzione ma sentimento o senso comune.

Secondo il sondaggio, oltre un terzo dei cittadini del Nord, in particolare nel Nord-Est, ma anche del Centro, ritiene che il Mezzogiorno sia “un peso per lo sviluppo del paese”.

Allo stesso tempo gli italiani, fino a ieri il popolo più europeista d’Europa, percepiscono sempre più l’Unione Europea come un costo, un vincolo.

Ne esce poi confermato lo stereotipo che in tempi di crisi il nostro paese riesce sempre a trovare la forza per reagire, condiviso dai due terzi della popolazione, ma gli anziani sono più ottimisti e i giovani meno.

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