Sabato scorso ho trascinato il coraggioso padre Giovanni, gesuita presidente del Centro Astalli, alla festa dell’Unità. Due schiaffoni alla romana, un semifreddo, due birre gocciolanti e l’occasione di incontrare tanti amici di passaggio.

La festa dell’Unità anche quest’anno somiglia proprio a una simpatica sagra patronale.

Buona la location (sulla Cristoforo Colombo, alla Casa del Jazz), tanta gente (c’era anche Khalid con la sua simpatica famiglia), cucina accettabile a prezzi accessibili, sempre meno i volontari (forse per questo la cucina è migliorata?). Plauso all’ assessore Paolo Masini alla mescita dei vini, aiutato dai figli. Gli altoparlanti durante la serata comunicavano stancamente l’inizio di qualche dibattito.

Senz’altro un ambiente piacevole, sereno, ecumenico, proprio come una festa parrocchiale.

Ma quel quid che mancava mi è venuto alla mente leggendo ieri l’analisi di Galli della Loggia sul profilo culturale del nostro Paese.

Quella che mancherebbe nell’Italia di oggi è, come la definisce Galli della Loggia, “un’idea-forza”. Non basta infatti vincere un’elezione – lo si è visto con Berlusconi – per riuscire a “riprendere in mano il filo della propria storia, a ritrovarne il senso, e tanto meno a tracciarne le possibili proiezioni nell’oggi e nel domani”.

Ecco allora la differenza con la festa patronale: alla festa dell’Unità manca… la processione! Un momento capace di comunicare obiettivi e valori condivisi, palesemente testimoniati. Lo stesso che manca al Paese.

Galli della Loggia prosegue così nel suo editoriale: “Pure in politica nulla si costruisce e nulla dura senza le idee, senza un’idea-forza”. E poi conclude: “Matteo Renzi è giovane d’anni ma appare un politico già sagace abbastanza per non capirlo”. Noi preghiamo per lui, non ci resta altro da fare!!!

E mercoledì 2 luglio appuntamento alla festa dell’Unità per due schiaffoni democratici e una birra. Ore 20.30, ingresso alla Casa del Jazz.