“Tutti noi ce la prendiamo con la storia – ma io dico che la colpa è nostra […] Fare il bagno nella vasca è di destra – far la doccia invece è di sinistra […] tutti i film che fanno oggi son di destra – se annoiano son di sinistra. […]“Ma cos’è la destra cos’è la sinistra?…- Basta!”

Così cantava diciotto anni fa Giorgio Gaber. Con queste note in sottofondo nella nuova e bella sede della associazione Trecentosessanta, giovedì 26 gennaio 2012 si è tenuto il secondo incontro su “cosa è la destra e cosa è la sinistra”.

Nando Pagnoncelli, introdotto da Enrico Letta, fa una lettura di “cosa dice la gente”, sui partiti, sul governo, sulle istituzioni. Alla domanda se l’Italia migliorerà, il numero di persone che risponde “peggiorerà” in questi ultimi mesi è aumentato notevolmente. Gli italiani dicono di non passarsela male, ma che il “sistema Paese” se la passerà male. In realtà dal campione analizzato dall’Ipsos, una famiglia su quattro avverte direttamente i riflessi della crisi economica: chi ha perso il lavoro, chi non prende lo stipendio da mesi.

C’è poi una perdita di fiducia nelle istituzioni, in particolare negli ultimi sette mesi quella verso l’Unione Europea è calata dal 74% al 53%. Ugualmente è scesa la fiducia nelle altre istituzioni: la curva è verso il basso fin dall’inizio del governo Berlusconi, con una piccola risalita con l’arrivo del Premier Mario Monti e poi nuovamente in discesa. Se i partiti politici sono al minimo storico (13%) i comuni non se la passano bene, e in pochi mesi la fiducia che gli italiani nutrono nei loro confronti cala di 10 punti percentuali.

Pagnoncelli spiega che questo è dovuto alla mancanza di disponibilità economiche dei comuni e nella loro incapacità di fare fronte alle necessità dei cittadini.

Le immagini si susseguono veloci, la fotografia del Paese è impietosa. Il 49% degli italiani sostiene che la Politica non è in grado di dare risposte al Paese.

Per fortuna che Monti c’è, sembrerebbero dire le ultime diapositive, parafrasando la canzoncina di dubbio gusto che reclamizzava Berlusconi.

La fiducia nel Presidente del Consiglio sale dal 24% di novembre (Berlusconi) al 70% di dicembre, quando il Premier è diventato Mario Monti.

Analizzando nel merito la manovra economica proposta dal Governo, gli italiani dicono di apprezzare (e lo afferma il 92% del campione intervistato da Pagnoncelli) la tassa sulle auto di lusso, sulle imbarcazioni, mentre sono stati mal digeriti gli aumenti dell’Iva e dell’IRPEF. Analoghe le risposte sulle liberalizzazioni: se da un lato la maggioranza approva l’incremento del numero di benzinai o la concorrenza nelle ferrovie, solo la metà apprezza l’aumento delle licenze ai taxi.

Tornando alla canzone di Gaber la solidarietà viene vista come di “sinistra” e il benessere e la competizione di “destra”, ma in realtà l’analisi, complessa e approfondita, racconta di un Paese che non si può più descrivere diviso in “di destra” o “di sinistra”, tant’è che l’80% degli intervistati risponde che sposerebbe una donna o un uomo di un partito molto diverso. “Una delle mie intervistatrici, quando incredulo le ho chiesto di rifare le interviste” ha raccontato Pagnoncelli “mi ha risposto, guardi, io sono di rifondazione comunista, mio marito è della lega nord!”

Serve dunque un cambio di paradigma, conclude Pagnoncelli. Monti è apprezzato come Premier perché dice la verità, per il suo stile, per la trasparenza e per la velocità.

Per il 57% degli italiani conta soprattutto la capacità del leader, non tanto che sia di destra o di sinistra. Se i partiti sapranno cambiare e riconquistare la fiducia e la stima, scavalcando la dicotomia “destra/sinistra” allora potranno governare il Paese. Altrimenti…

Saremo capaci di governare il cambiamento, invece di esserne governati? È come per un bravo surfista: o cavalca l’onda, o ne viene travolto…