Nel 2003 numerose sono le infrazioni alla sicurezza alimentare di diversi locali pubblici riscontrate dai Nuclei Antisofisticazioni: dalle gravi irregolarità nella fornitura di alimenti per la mensa nelle scuole elementari, a quelle rilevate in molti pub, ristoranti, bar,ecc. Gli interventi delle forze dell?ordine delineano una situazione che nasconde in sé elementi di pericolosità, che allo stato attuale non è possibile ponderare con esattezza, per via della mancanza di sufficienti segnalazioni da parte dei singoli clienti. I mass media, insieme alle categorie dei consumatori e della Confcommerico dovrebbero impegnarsi maggiormente nella sensibilizzazione alla sicurezza alimentare, per evitare che episodi come questi non succedano più in futuro. Infatti l?attenzione a questa problematica non trova un forte eco nei mezzi di comunicazione e rischia di essere sottovalutata, abbassando così i livelli di guardia, ma è compito degli stessi consumatori cercare di tutelarsi, prima scegliendo bene quando è possibile e poi denunciando le violazioni nella fornitura dei prodotti alle autorità. Per quel che riguarda lo Stato italiano è evidente che non può condurre un controllo capillare su tutti i servizi di ristorazione. In questo senso è decisivo ideare strumenti capaci di rilevare il livello di sicurezza alimentare del nostro paese, soprattutto alla luce della recente nomina di Parma, a città ospitante l?agenzia europea per la qualità alimentare. Per migliorare la sicurezza nell?offerta dei servizi di ristorazione è necessario un controllo da parte della comunità locale, da istituzionalizzare attraverso l?agognato federalismo. Questo sistema dovrebbe delegare in senso democratico il potere di gestione della cosa pubblica alle comunità locali, in particolare quello di controllo.
La sicurezza alimentare richiede maggiori garanzie, ma anche attenzioni da parte dei consumatori stessi