Non avrai altro dio al di fuori di me.

No, non è un richiamo al Natale appena trascorso, piuttosto un incubo recente che mi è capitato.

Qualche giorno fa, svegliandomi molto presto, ancora assonnato ho acceso la TV. Mancava il volume, ma c’era Monti e mi è sembrato di sentire proprio dalle sue labbra le parole: “Non c’è altro dio al di fuori di me”.

Era proprio un incubo o il mio subconscio che si svelava? Eppure io stimo il prof. Monti, che mi è anche, in alcuni suoi aspetti, simpatico.

Credo però che sbagli a considerarsi il Mosè in grado di condurre alla salvezza il popolo italiano. Non perché la rotta indicata dalla sua agenda sia sbagliata, ma perché mi sembra che ritenga il percorso fin qui fatto solo un merito delle sue doti taumaturgiche.  E non è così.

Imu, articolo 18, pensioni, esodati. Sono state misure forse inevitabili per riequilibrare il sistema Italia, ma senz’altro dure per la gran parte degli italiani, durissime per i redditi medio bassi.

E per farle digerire al Paese non è certo bastato il sorriso sapiente del prof. Monti, ma è stato indispensabile che Bersani ci mettesse la faccia, approvando le misure del governo e facendo sintesi con i vari Fassina e Camusso.

Ora, che quelle misure vadano integrate con aggiustamenti più attenti allo sviluppo e alla solidarietà lo dice Monti e lo affermano anche i dirigenti del PD.  Ma allora dov’è la differenza tra le due proposte? In primo luogo nel metodo da utilizzare per raggiungere quegli obiettivi.

Un dialogo intenso, faticoso, laborioso, partecipato con i cittadini e le loro rappresentanze  – sindacali, confindustriali, associative – è la strada proposta da Bersani, Enrico Letta & co. Perché in un regime democratico gli obiettivi si raggiungono solo se condivisi.

Efficaci modelli tedeschi, perfino di cogestione aziendale, sono la risposta giusta a chi ritiene che dialogo significhi solo “concertazione inconcludente”.

Monti sembra invece convinto che basti un suo appello al Paese. E siccome anche lui è convintamente democratico, si verificherà alle elezioni.

Io avrei preferito un percorso diverso per il professore, senza una esposizione elettorale che inevitabilmente accentua le divergenze e rende più difficile un cammino che deve essere comune. 

Ma io sono semplicemente Amedeo Piva, mentre lui…

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La discesa/salita in campo di Monti secondo te:

  1. Favorisce la creazione di un centro moderato e riformista, indispensabile per il buon governo del Paese
  2. Interrompe il consolidamento del bipolarismo, positiva modalità di governo dei paesi occidentali.
  3. Provoca disorientamento/confusione negli elettori, che lo hanno sempre percepito come una figura super partes riconosciuta anche a livello internazionale
  4. Altro: ……………………………………………….

  

I NOSTRI INCONTRI…

 

Martedì 22 gennaio alle ore 18,30. Alla ricerca di un candidato per la Regione. Incontro con Luigi Vittorio Berliri e Claudio Cecchini.

Primarie, primariette e attesa del candidato sindaco hanno messo in secondo piano l’appuntamento elettorale della regione Lazio che avverrà il 24 febbraio.

Per questa ragione Praxis creerà occasioni di incontro che i candidati, sicuri della centralità del dialogo con gli elettori, utilizzeranno per condividere le loro proposte e i loro obiettivi.

Via del Collegio Romano, 1 – Roma.

Buona settimana.

Amedeo Piva