I faccioni dei candidati per le strade sono -come sempre- invecchiati in una notte.
Molti, il giorno dopo, sono stati coperti dal rassicurante messaggio che già aveva illuminato piazza San Giovanni facendo da sfondo ad una laica liturgia: “L’amore vince sempre sull’odio e sull’invidia” .
– Un mantra pacifista ? – Un bigliettino dei baci Perugina? – Un augurio pasquale?
Piuttosto un pensierino edificante, a metà tra il proverbio della nonna e l’ottimismo edulcorato di certi preti. Sapientemente abbinato a un pulsante Cuore azzurro” (nell’anno dei mondiali di calcio!) produce un effetto sorprendente: il pensierino edificante diventa una verità esistenziale, una certezza etica, un programma politico, la base di una nuova religione (e anche un titolo di Mondadori in vendita a 15 euro).
Impossibile? Uno scherzo stupido?
Evidentemente non la pensa così più della metà degli elettori che hanno ancora avuto voglia di votare… E’ incredibile, ma è così.
(Forse però è meglio prenderne atto e ripartire da qui che continuare a dire che è incredibile).
“L’amore vince sempre sull’odio e sull’invidia” . Mi disturba e mi inquieta l’uso spudorato e strumentale dei sentimenti. Questo modo volgare di evocarli, appropriarsene e utilizzarli -a seconda dei casi- come clava verso i “nemici” politici o come sottotitolo dei risultati elettorali, mi sembra una sorta di profanazione del linguaggio.
L’amore, l’odio, l’invidia, così come il dolore, la gioia, la pietà, sono parole che non fanno parte del lessico politico e tanto meno possono essere “marchiate” come una proprietà privata.
Se perdiamo anche le parole cosa ci resterà?
Come potremo narrare noi stessi e i nostri sentimenti se qualcuno ci ha rubato le parole, le ha sporcate, arruolate, svuotate, vendute ?
Come potremo smascherare la falsità e l’inganno se qualcuno ha disinnescato la forza delle parole e minato la loro credibilità?
Non è nuovo il trucco di dividere il mondo in due, tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra, appropriarsi della parte migliore e poi dire che occorre fare “una scelta di campo” … quello che è nuovo è che “abbocchino” all’amo una quantità impressionante di tonni lobotomizzati… come se un’ipnosi collettiva impedisca alle sinapsi di attivarsi… ma c’è un modo per uscire dall’ipnosi senza il consenso dell’ipnotizzatore? Se a qualcuno viene un’idea la dica a Bersani.
Vorrei fare a tutti gli auguri per Pasqua, ma non mi azzardo a dire che l’amore vince sempre sull’odio… sia perché è una bugia, sia perché ho appena detto che queste parole è meglio utilizzarle in altri contesti.
Quella che auguro a tutti è una Pasqua che –malgrado tutto– ci dia ragioni per continuare a credere che le cose possono migliorare e che comunque vale la pena di provarci.
Buona Pasqua a tutti di qualunque colore sia il cuore… se poi c’è anche un po’ di cervello non sarebbe male.