Cara Cristina, ecco una risposta in politichese per l’interrogativo di tua figlia:
Perché Bersani non vuole andare a elezioni ora?

Berlusconi è in “alto gradimento”. Se si andasse a votare per una scissione di Fini, il Silvio passerebbe ulteriormente come “martire”: situazione che lui gestisce meravigliosamente per aumentare il suo gradimento.
Se è vero, come dice anche Felice Celato, che la crisi finanziaria si farà sentire nei prossimi mesi/anni (disoccupazione che avanza,…) è bene attendere che anche gli amici di Silvio ne sentano il peso, prima di essere chiamati alle urne.

NB. Silvio ha forte interesse per andare alle urne ora. Bisogna considerare che si eleggerà il presidente della repubblica nel 2015, con il prossimo parlamento. Con le elezioni politiche nel 2013 Silvio non può prevedere di avere una maggioranza così forte da garantirgli un successo per il Quirinale.

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Caro Amedeo,
Ti ringrazio della risposta in politichese. Ti faccio solo qualche brevissimo commento che penso passi per la mente di tanti giovani e di altrettanti adulti:

– l’equazione vittimismo-consenso come “giustificazione” non trova sponde in chi crede che “pescare nel torbido” delle menti sia un’operazione di successo sebbene abbia senso nel quadro politico del nostro paese; intendo dire che forse tale argomento non può essere trattato e fatto passare in certe fasce di elettori con una certa facilità;
– difficilmente gli elettori fanno il calcolo sulla data delle prossime elezioni presidenziali come elemento di snodo per i propositi di b.;
– trovo estremamente giusto il discorso sulla crisi economica ma anche qui, tranne chi segue con attenzione l’andamento reale dell’economia, tanti sono condizionati dalle notizie de telegiornali e quindi non arrivano a ragionare sull’opportunità di trascinare la situazione fino a che questa sarà più presente e consapevole nella collettività;
– la reazione che più persone hanno avuto rispetto alla risposta di Bersani è stata quella: ….è perché il Pd oggi perderebbe alla grande!!!! questo è dovuto non solo ai risultati recenti e al palese (anzi molto palese) stato di confusione in cui versa il partito democratico ma anche, credo, alla inveterata abitudine di criticarci tanto;
– allora, sapendo che tanto alle elezioni non ci si arriva perché nessuno le vuole, costava tanto dare una risposta meno legata a una serie di processi mentali che le persone comunemente non fanno e manifestare un pizzico di ottimismo sulla futura ripresa del Pd ma soprattutto sulla capacità dello stesso di fare in modo di presentarsi alle eventuali elezioni in una condizione ottimale?

Sai Amedeo, da qualche anno sono abbastanza lontana “fisicamente” dalla politica attiva per cui, forse, più facilmente riesco a interpretare il comune sentire: la classe politica è veramente troppo autoreferenziale (anche le batoste elettorali non hanno insegnato nulla), si parla troppo spesso all’interno di una cerchia ristretta o di addetti ai lavori, si elucubra sempre tessendo tele e reti di ragionamenti che nella quotidianità quasi nessuno può o vuole fare…. gli elettori del Pd, credo, vogliono un’opposizione più visibile, vogliono che i loro rappresentanti siano vicini anche fisicamente ai loro problemi… c’è chi ha detto che l’ironia e il distacco di Bersani sono visti come un atteggiamento lontano, poco realistico e molto poco pragmatico….in fondo sono d’accordo, l’intellettualismo che tanto tanto ha dato alla crescita di questo paese è un fenomeno ormai desueto, oggi c’è bisogno di concretezza, di azione…non credere, a me piace molto discettare sulla politica ma proprio per questo non mi sono mai sognata di proseguire nel cammino perché so, profondamente, che la strada per amministrare, governare e innovare, è un’altra.

Cari saluti a tutti…fammi sapere cosa ne pensi

Cristina