Alessandro Portelli, scrittore e musicologo, è giustamente generoso nel commentare il libro e l?opera teatrale di Davide Tassi:
?Il rapporto con il passato e la conoscenza della storia sono elementi decisivi per la crescita di una società di cittadini consapevoli e partecipi:
la memoria non è semplicemente un repertorio di conoscenze e di dati ma un lavoro anche creativo che continuamente ci mette in relazione con gli
eventi e le realtà che hanno contribuito a renderci quello che siamo.
Il lavoro di Davide Tassi è un importante contributo a questo lavoro di memoria sociale e di ricostruzione della nostra identità condivisa, che si pone sulla scia di quella scritturateatro di narrazione che ha tra i suoi esponenti rappresentativi figure come quelle di Ascanio Celestini, Marco Paolini, Ulderico Pesce.
Con un linguaggio di didascalica semplicità, e con la accurata scelta di episodi rappresentativi ¬ sia documentari, sia plausibilmente immaginati – Tassi offre una sintesi dell?esperienza della guerra, dei bombardamenti, dell?occupazione nazista di grande valore formativo. Al tempo stesso, il testo e la sua rappresentazione scenica danno vita alla
rappresentazione coinvolgente di una realtà specifica e relativamente poco conosciuta al suo esterno, quale quella della città di
Civitavecchia, così duramente colpita e al tempo stesso capace di una risposta democratica di grande valore civile.
Gli strumenti di cui si serve sono da una lato il linguaggio ¬ che fin dal titolo evoca i timbri e le espressioni del parlato popolare ¬ e dall?altro il punto di vista infantile, in cui
l?assurdo della guerra è percepito nella sua pienezza, senza mediazioni e filtri. Anche per questo si tratta di un?opera assai utile anche
dal punto di vista educativo, che potrebbe essere usato con profitto in contesti scolastici. Credo quindi che dobbiamo ringraziare il suo autore per
l?impegno civile e la passione creativa grazie alle quali ci offre questo nuovo lavoro.?
Porco di Min ? Civitavecchia 1943 racconta la vita di una giovane famiglia nella Civitavecchia del 1943, durante la seconda guerra mondiale.
Una specie di romanzo a puntate dove il protagonista, il sor Luigi, vive attraverso le esperienze vissute, o sentite raccontare, gli eventi tragici di quell?anno: il bombardamento di Civitavecchia, il rastrellamento degli ebrei dal ghetto di Roma, le camere a gas di Birkenau e il campo di concentramento di Auschwitz.
Ma in ?Porco di Min? c?è anche la vita di tutti i giorni di un uomo, della sua famiglia e dei suoi amici al punto che ne viene fuori la fotografia di vizi e virtù, gioie e dolori, uomini e donne, normali in mezzo a tanti ma che visti con la lente d?ingrandimento del racconto diventano eroi, quasi veri.
Anche la fantasia dell?autore gioca un ruolo importante in questo libro: la storia del maiale bianco, dell?animaletto dalle parole sbagliate, del lucertolo e dell?animale brutto riescono a convivere in armonia con gli eventi drammatici realmente accaduti.
Un incontro tra storia e favola che riesce a non scendere mai nella retorica e che consente al lettore di vivere gli eventi di quel periodo con un pizzico di sano fatalismo.