La Relazione annuale sulle tossicodipendenze, presentata qualche mese fa al Parlamento, evidenzia un incremento sulla popolazione generale e studentesca del consumo di sostanze illegali e una riduzione, in particolare tra i giovani, della consapevolezza rispetto alla pericolosità delle droghe. Appare in costante aumento l?incremento del consumo di psicostimolanti (cocaina e amfetamino-derivati) già a partire dall?età evolutiva.
L?incremento della dipendenza rispetto al passato potrebbe avere, per segmenti sempre più estesi della popolazione giovanile, serie conseguenze in termini di salute psicofisica, convivenza civile, sicurezza, inserimento nel mondo del lavoro. L?esposizione alle droghe è risultata significativamente correlata con la precedente esperienza di sostanze legali quali alcool e nicotina. Nel corso degli ultimi anni, il trend drammaticamente in crescita della quota di adolescenti tra i 14 e i 16 anni che hanno già sperimentato la cocaina dà la misura di quanto siano cambiate le aspettative nei confronti delle sostanze da parte dei giovanissimi. Un altro allarme arriva dal calo drastico dei prezzi di cocaina ed ecstasy che ha consentito una maggiore accessibilità alle disponibilità economiche dei più giovani
Secondo un rapporto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è cambiata l?assunzione di sostanze stupefacenti anche sotto il profilo delle modalità. Rispetto ad alcuni anni fa sembra essere diminuito il tempo di durata degli effetti delle nuove droghe, in continua evoluzione nei laboratori, con tempi medi di due-tre ore aumentati se in presenza di una parallela assunzione di alcolici. I genitori ,anche quelli più attenti, faticano a rendersi conto di quali siano le condizioni dei propri figli, che smaltiscono nell?arco di una notte le sostanze senza lasciare tracce visibili.
Una ricerca condotta dall?Istituto San Raffaele di Milano su un campione di 2.362 ragazzi di scuole superiori di Milano conferma la gravità della situazione. Alla domanda “fai uso di droghe? ” il 42% ha risposto affermativamente. E? emerso che il 14% dei giovani che usano stupefacenti sceglie di sniffare cocaina; il 10% consuma ecstasy, anfetamine, popper, Ketamina. L’ 82% dei ragazzi intervistati afferma, inoltre, di bere alcolici, il 70% apprezza i superalcolici, il 63% beve e nel contempo usa droghe. Le conseguenze devastanti di questo stile di vita sono visibili nel numero di ragazzi coinvolti, sotto l?effetto di droghe, in incidenti stradali che sono da alcuni anni la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni. Secondo i risultati di una ricerca promossa dall?Istituto Superiore di Sanità in tutte le regioni italiane, il 21% dei ragazzi patentati, soprattutto di sesso maschile, ammette di aver guidato in stato di ebbrezza, il 41% afferma di essere stato coinvolto in incidenti stradali, il 18% in tre o più incidenti.
Si è sempre detto che i giovani sono strategici per lo sviluppo del nostro paese e per il mantenimento di una popolazione sempre più anziana. Il problema è che la nostra popolazione giovanile è numericamente modesta e in progressiva diminuzione a causa dei bassi tassi di natalità A rendere questo quadro allarmante c?è una considerazione da fare circa gli effetti che l?assunzione di sostanze produce sulla mente. E? stato ampiamente dimostrato che la dipendenza da qualsiasi tipo di droga diminuisce i livelli di attenzione, di concentrazione, la capacità di sintesi e quella di stabilire interrelazioni fra campi diversi. Come pensiamo di produrre sviluppo e di competere efficacemente in un mondo globalizzato se quote rilevanti dei nostri i giovani non potranno, a causa della dipendenze , utilizzare le nuove tecnologie in modo efficace e produttivo? Sotto la pressione dei media è in costante aumento tra i giovani e i giovanissimi, il consumo di tecnologie leggere (cellulare, playstation etc) che richiedono uno scarso livello di conoscenza. Il computer viene utilizzato soprattutto per contenuti di tipo evasivo. L?uso di tecnologie più avanzate resta privilegio di pochissimi.
Siamo di fronte ad una vera emergenza sociale. La Relazione annuale sulle tossicodipendenze sottolinea la necessità di impostare strategie per individuare preventivamente i fattori di rischio correlati alla dipendenza e cioè le condizioni di svantaggio psicosociale, di trauma, di negligenza; elementi correlati alla dispersione scolastica, associata ad una ridotta autostima, alla perdita delle capacità progettuali e all?affievolirsi del senso di appartenenza alla famiglia e alle istituzioni pro-sociali. Ma a nostro parere esiste anche un problema più generale di disinformazione sulla questione droga. Da varie ricerche il problema di una disinformazione profonda sembra essere comune a vari target della popolazione e coinvolge indifferentemente rappresentanti delle istituzioni,ragazzi, genitori, operatori sociali, insegnanti, industriali, opinion makers, gli stessi medici. Sarebbe necessario elaborare attraverso i mass media un modello di educazione preventiva che trasformi l?informazione in formazione per restituire al cittadino il senso di una propria responsabilità in quella lotta sociale preventiva che appare l?unica strategicamente valida per tentare di arginare il problema della droga .