Ecco una bella lettera che mi spinge ad uscire dal mio semi anonimato e mi invoglia a scrivere due righe in risposta al tuo appello. Grazie.

Il racconto di Veronica, come immagini, mi è vicino, perché pur non conoscendo la consigliera in questione, conosco bene una delle consigliere della nostra città natale (ndr.-la sorella di Carlo è giovane consigliera comunale a Pordenone), e se mi permetto di sovrapporre le due persone, e il loro impegno per quello che stanno facendo in politica, mi sembra di sentire le due voci in perfetta assonanza. Ma chissà perché, non mi meraviglio più di tanto di quello che ci racconta. Descrive situazioni inverosimili, che dall’esterno si potrebbero attribuire a regimi dittatoriali e corrotti, di paesi esterni al G8… invece parla della democraticissima Italia del XXI secolo e dell’unico partito di sinistra di un certo rilievo… non voglio pensare a quelli di destra… o forse è il caso che ci pensi sul serio? Veronica sta cedendo, non ha più voglia di lottare e di dare il suo contributo, ha vinto il sistema politico italiano, quello delle connivenze e delle prebende, così radicato nella mentalità dell’intera società italiana che è ormai impossibile estirpare per piantare qualche seme diverso.

E il PD ne è parte attiva.

E no, non venirmi a dire che si tratta di pochi casi isolati: non ci credo, e non ci crede più nessuno. E Veronica lo sa.

Il suo ultimo commento, “penso che la battaglia interna non sia neanche più meritata, che non meritino il mio tempo e la mia attenzione” mi ricorda tanto questo articolo (http://www.amiciperlacitta.it/articolo.cfm?id=844) di esattamente 4 anni fa, se ben ricordi aspramente ma banalissimamente criticato in cui rivendicavo il mio diritto politico a “farmi da parte”. Dopo 4 anni di tua innegabile predicazione nel darsi da fare, persone come Veronica si sono messe in gioco, per scoprire che le mazzate da chi ti sta vicino fanno più male di quelle degli avversari politici.

Bel progresso! Glielo dici tu al Bersani di turno?

Ti ricordi dello scandalo del PD che rifiutò la tessera a Grillo che voleva presentarsi alle primarie (http://www.amiciperlacitta.it/articolo.cfm?id=1099)? 3 anni e mezzo fa, e ancora una volta nulla è cambiato. Il PD (e la politica tutta) non vuole il cambiamento, è un dato di fatto. E tu continui a dire di voler cambiare le cose dall’interno? Del partito no di sicuro. Della politica? Forse, ma ad oggi le regole della politica possono essere cambiate solo dai partiti, che non le vogliono cambiare. Qualcuno ha detto “Comma 22”?

La mia impressione è che la politica italiana, a questo stato e livello, non possa essere cambiata con le regole “classiche”, dal di dentro, come dicevo prima e come auspichi tu. Escludo anche un cambiamento violento, o quanto meno io non seguirei quella strada, ma l’Italia si è dimostrata brava attrice con la politica del terrore nel recente passato, e non vorrei che se ne ricordasse proprio adesso.

E quindi? L’unico modo che vedo io per far riaffezionare i cittadini alla politica è quello di dare un segnale forte, da parte della casta, che si vuole cambiare. Prima che si arrabbino sul serio le persone miti, poi è troppo tardi. Secondo me uno dei primissimi è di sanzionare pecunariamente chi in politica ha sbagliato. Senza discussione. Senza dilazioni. Senza appelli. Senza pietà. Un politico ha ricevuto una mazzetta di 100.000 euro per far avere un contratto di 1 milione di euro? Tempo quindici giorni deve restituire 1.100.000 euro, con gli interessi. Non lo fa? Il sedicesimo giorno la Guardia di Finanza gli arriva a casa e gli sequestra tutto il sequestrabile. E ovviamente interdizione a qualsiasi carica politica o civile fino alla fine dei suoi giorni. Punto. Va in rovina la sua famiglia? Poteva pensarci prima.

Eh si, proprio un bel sogno, lo so. Che ha le stesse possibilità di avverarsi di un cambiamento serio della politica dall’interno. Te ne rendi conto?

Sento sempre di grandi proclami di cambiamento dall’interno, di sforzi personali, di altisonanti parole di impegno… ma non vedo passi concreti. Se anche un decimo delle parole che hai ripetuto in questi anni si fossero avverate, saremmo veramente a cavallo… invece siamo con il fondoschiena sempre più rattoppato a forza di strusciarlo… Hai qualche esempio da portare di effettivi cambiamenti delle regole della politica effettuate dall’interno?

Non so se queste parole ti abbiano aiutato a riflettere, dubito che ti abbiano fornito una soluzione, ma non ho saputo resistere alla tentazione!

A presto!