Edizioni Infinito, 2007, 158 pp.
Come ogni anno l?arrivo dell?estate sta portando un aumento degli sbarchi sulle coste italiane. Ormai tutti i giorni si leggono notizie sugli arrivi a Lampedusa, accompagnate da immagini e titoli sulle ?ondate di clandestini?. Ciò che arriva ai nostri occhi e che desta la preoccupazione di molti è, dunque, soltanto l?arrivo, la fine di quei viaggi disperati che migliaia di persone hanno intrapreso finora attraverso il Mediterraneo.
Ma cosa è avvenuto prima dello sbarco, spesso, a noi sembra non interessare.
Gabriele del Grande, giovane giornalista del ?Redattore Sociale?, con il suo libro si è avvicinato ad un mondo a noi sconosciuto, quello che comincia al di là del Mediterraneo e finisce sulle nostre coste. ?Mamadou va a morire? è un testo duro e coraggioso, la cui forza sta anche nella coesione tra storie di vita e dati statistici. Dal 1988 almeno 10.000 giovani africani sono morti tentando di raggiungere la ?Fortezza Europa?.
Le storie che l?autore racconta vengono da paesi diversi: Marocco, Senegal, Libia, Mali, Mauritania e altri che sono i punti di partenza per molte delle persone che vediamo oggi in Europa. Ciò che ci deve far riflettere è che molti migranti non riescono neanche a raggiungere il mare: perdono la vita nelle traversate del deserto, a bordo di camion per il trasporto merci, nascosti in rifugi improvvisati. Le terribili storie parlano di corruzione, intricati giri di denaro sporco, violazioni di diritti umani, campi di prigionia.
Molte persone tentano più volte il viaggio disperato: qualcuno è riuscito a sopravvivere ad un naufragio, qualcun altro ha perso i propri cari in mare, altri ancora vengono detenuti per mesi nelle carceri nordafricane con la ?colpa? di dovere o volere lasciare il proprio paese. Mamadou è solo uno dei nomi tra i tanti che hanno sacrificato la propria vita nella speranza di un futuro migliore in una terra lontana, sfidando il deserto, le frontiere e la potenza di un mare che è sempre stato insieme culla di cultura e luogo di morte.
Questo coraggioso libro ci aiuta ad abbandonare per un momento il terrore dell?invasione che sembra caratterizzare l?opinione pubblica e la politica italiana in fatto di immigrazione e a riflettere su cosa c?è dietro a questi viaggi disperati che portano molte persone alla morte. Uno sguardo va, infine, alla partecipazione e alla responsabilità dell?Unione Europea nel respingimento e trattenimento dei migranti alle frontiere nordafricane. Basti pensare che soltanto nella missione Frontex il bilancio previsto per il 2007 è 34 milioni di euro. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: è giusto continuare a finanziare missioni per il respingimento in frontiera piuttosto che impiegare questi fondi nelle politiche di integrazione nei paesi di arrivo?