La propaganda selvaggia è una gran brutta bestia. Non solo irritante, ma capace di generare drammi, quando inizia a servirsi di slogan brutali scagliati come sassate contro un supposto nemico. Il tutto per infiammare gli animi di potenziali elettori -valutati alla stregua di inconsapevoli babbei- e incassarne così il consenso, dopo averli doverosamente intimoriti.
Siamo davvero invasi, come la Sicilia del IX secolo, da orde di “mori infedeli”? Non ci resta che “chiudere rubinetti” e togliere tappi a bacini “pieni” di essere umani, come ha suggerito con icastica crudezza il ministro Bossi? Così sembra pensarla un po’ tutta la Lega, arcigno partito di governo, a proposito dei rifugiati che arrivano in Italia per cercare scampo da guerre, persecuzioni, torture.
Non sembra della stessa opinione invece Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che durante l’audizione alla commissione Affari esteri alla Camera dello scorso lunedì, ha dato, numeri alla mano, un quadro degli arrivi e delle domande di asilo, in Italia e nel resto dell’Europa, un po’ diverso: «nel 2010 in Francia le domande di asilo sono state 48 mila, in Germania 42 mila, in Italia solo 8.200».
In totale, ha aggiunto la commissaria, al momento in Germania sono presenti 600mila rifugiati, in Francia 200mila, nel Regno Unito 300mila, mentre in Italia solo 55mila. Il nostro paese quindi “non è tra i più esposti”, e per questo “ci potrebbe essere una riluttanza in Unione europea per una suddivisione”, richiesta invece a gran voce dal nostro Governo (così il ministro Frattini a Sky tg24 lo scorso 30 marzo: “Quando ci sono flussi improvvisi e straordinari di sfollati verso uno o più paesi, l’Ue deve adottare un piano straordinario che includa la distribuzione presso i paesi membri degli sfollati”).
Un concetto ribadito dal ministro dell’Interno tedesco, Hans-Peter Friedrich che il giorno dopo le parole della Boldrini ha dichiarato al quotidiano Le Figaro: “L’Italia non ha alcun motivo di lamentarsi per la mancanza di solidarietà” da parte dell’Europa sulla vicenda degli immigrati sbarcati sulle coste della Sicilia. Da quando sono iniziate le proteste in Nordafrica, “sono arrivati appena 25mila immigrati”, laddove “un grande Paese come l’Italia può accogliere senza grande difficoltà i 10mila-12mila rifugiati che hanno chiesto di restare sul suo territorio”.
Tutto opinabile? Proviamo a contestualizzare.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa un paio di anni fa si distinse per aver liquidato l’UNHCR sostenendo che “non conta un fico secco”. Sì, lo stesso ineffabile ministro che si è fatto “beccare” due settimane fa, durante la trasmissione televisiva “Ballarò”, chiedendo a gran voce al suo imbarazzatissimo addetto stampa chi fosse Aleksandr Lukashenko, presidente bielorusso, in carica dal 1994. Fosse stato un giocatore dell’Inter, squadra per la quale La Russa non cessa di ricordarci la sua devozione, forse avrebbe fatto miglior figura.
Insomma dobbiamo rassegnarci al “Föra dai ball”? Per 12mila rifugiati in più su 60 milioni di abitanti?
Ma davvero siamo così babbei come ci immaginano?