“Roma Capitale: … capitale de che?” Ho raccolto questa feroce battuta da Sergio, il mio verace amico del centro anziani del Corviale.
In effetti, fino a qualche anno fa, quando si viaggiava all’estero ci si dichiarava italiani con un certo orgoglio.
Perfino davanti alla Moschea di Isfahan, nell’ultimo viaggio che Praxis ha organizzato in Iran, siamo stati avvicinati da un giovane iraniano (parlava perfettamente italiano, senza mai essere uscito dal suo paese) che con un certo imbarazzo avviava una conversazione sul suo autore preferito, Italo Calvino. E mentre serenamente scambiavamo alcune impressioni sugli scrittori italiani con questo meraviglioso ragazzo, ci passò accanto un commerciante del bazar sussurrando a mezza voce: “Italia, Del Piero, Juventus”…
Ebbene, eravamo orgogliosi dell’immagine dell’Italia, l’Italia di Calvino, ma anche l’Italia del bel calcio.
Provate ora a dire, ovunque nel mondo (foss’anche in Burundi) di essere italiani. Otterreste come risposta un sorriso sarcastico e un “Italia, Bunga Bunga”.
Ed ecco allora che quando all’estero mi chiedono di dove sono, preferisco sempre dire che arrivo da Roma. Roma richiama subito, suscitando ammirazione, il Papa e il Colosseo. È una buona partenza.
Per questo la crudeltà della battuta di Sergio ha un fondamento grave.
Intanto perché a ROMA CAPITALE … abbiamo rischiato seriamente di buttare al macero le carte intestate, di riportare in carrozzeria le auto dei vigili, sostituire i berretti in testa alle vigilesse. Il termine ultimo per adottare il decreto delega dello scorso settembre per la costituzione di Roma Capitale sarebbe infatti scaduto proprio oggi, tra l’imbarazzo del sindaco e la soddisfazione della Lega, se il Consiglio dei Ministri convocato dal neo presidente Monti per stamattina alle 12, (quando si dice in extremis…) non avesse riportato all’ordine del giorno il tema.
Ci saremmo insomma dovuti accollare altre spese inutili, ma soprattutto subire l’ennesima occasione persa per razionalizzare il governo del comune più grande d’Europa, per ridistribuire i poteri tra regione provincia e comune e dare senso all’attuale inutile burocrazia dei municipi.
Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore. Intanto, per capire un po’ di più, l’appuntamento è con Praxis per mercoledì 30 alle 18.30.
Nel nostro capodanno 2012 in Marocco, prepariamoci comunque a rispondere alla domanda “where are you from?” con “ I come from Europe”. Sarà senz’altro un passo in avanti.
I NOSTRI INCONTRI…
PRAXIS, mercoledì 30 novembre, ore 18.30, FEDERALISMO E ROMA CAPITALE. Dal decentramento a una nuova centralità.
Conversazione con Marco Stradiotto, senatore membro della Commissione Bicamerale per l’attuazione del federalismo e Marco Di Stefano, consigliere regionale, presidente della Commissione Federalismo Fiscale Roma Capitale.
Via del Collegio Romano 1 – Roma.
A seguire, cous cous per tutti.
CON PRAXIS IN MAROCCO. Dall’1 all’8 gennaio 2012, PRAXIS propone a tutti gli amici un viaggio nello splendido paese del Maghreb, ricco di fascino e storia. Sarà anche un’occasione per approfondire insieme la conoscenza dell’Islam e della sua cultura millenaria.
“Un paese giovane dai mille volti, frutto delle etnie che nel corso dei secoli hanno lasciato il loro inconfondibile segno. Non è sufficiente un solo viaggio per conoscere quanto di bello il Marocco ha da offrire al viaggiatore”.
Il programma del viaggio è consultabile sul nostro sito.
È possibile prenotarsi ancora per pochi giorni per consentirci di fermare i posti sull’aereo.
La quota di partecipazione per persona in camera doppia è di 1.160 euro, in camera singola di 1.350 euro.
Per qualsiasi ulteriore informazione e per prenotazioni, chiama subito al 3206472332 o al 0683962411. Via mail: praxis@scuolapraxis.it.
Buona settimana.
Amedeo Piva