Alla luce della giusta e preoccupata volontà del Papa di non tenere più l?odiato discorso, possibile specula di ulteriori proteste ed inutili violenze, e non ?verbum divinis? come più di qualcuno stoltamente ha confuso e temuto di subire mestamente, fa seriamente riflettere sull?atteggiamento iniquo ed altamente intollerante di una parte della nomenclatura accademica. La pochezza degli argomenti, l?arroganza parziale, la fulgida memoria (lo stesso Joseph Ratzinger nel 1990, ai tempi del suo cardinalato, aveva già tenuto una conferenza nello stesso ateneo romano in difesa di Galileo), gettano purtroppo più di un sospetto che imperversi incontrastato un bieco ed ottuso oscurantismo nelle nostre ?libere? università.
Ma quanto valgono l?avere ragione, il successo e la gloria, per chiunque poi le raggiunga, se conseguite solo attraverso la prevaricazione e la negazione dell?altro e non con un libero e rispettoso dialogo? Una celebre frase di Voltaire, già manifesto laico nei secoli e motto per molti di coloro, studenti e docenti, che hanno impedito a Papa Benedetto XVI di tenere il proprio discorso all?inaugurazione dell?anno accademico dell?Università La Sapienza di Roma, dice pressappoco così: ?Mi batterò fino alla morte perché tu possa dire il contrario di quel che io penso?.
D?altro canto, è giusta la scelta di non far entrare a casa propria l?omino della folletto come i Testimoni di Geova e così il papa, per ascoltare solo voci ?amiche? e rassicuranti, tenendo sbarrate porte e cervelli a ciò che invece si considera marcio e obsoleto. E sacrosanto è protestare contro chiunque voglia imporci con la forza il proprio pensiero, la propria fede, la propria visione del mondo. E i nostri giovani universitari, leaders futuri della nostra futura società, allora brucino pure a casa loro anche le encicliche papali, i vessilli del vaticano e fantocci biancovestiti.
E purtroppo il problema è proprio questo: che per alcuni studenti e professori l?università è intesa come casa propria, come il proprio campo di battaglia, la propria trincea anticlericale da onorare col sangue e col martirio possibilmente altrui. Una casa dove baronie e vassalli vari concedono lasciapassare intellettuali a chi vogliono, dove spesso si fa cultura urlata come allo stadio, e dove vendere e comprare crediti e diplomi è ormai la norma e non la depravazione di un sistema legittimo.
La Sapienza e il Papa. Ultima trincea anticlericale?