Tralasciando la parte relativa al radicamento del gruppo romano, di cui conosco poco dinamiche e modelli organizzativi, ho invece trovato poco stimolanti i punti relativi all’azione futura del PD emersi dalla recente riunione (la prima tenutasi dopo il risultato delle elezioni amministrative, NdR) con Enrico Letta.
In particolare i temi delle alleanze e della rappresentanza del mondo Cattolico sono ancora una volta affrontati in modo generico e nebuloso e non sostanziale lasciando trasparire che anche questa volta le convenienze vengano prima delle idee. Come possa il PD ancora non coeso al suo interno, soprattutto in periferia, creare una sintesi virtuosa tra IDV, SEL e UDC rimane un grosso punto interrogativo. Si tratta di forze a forte potenziale centrifugo e fatta eccezione del PD, privi di classe dirigente politica ed amministrativa in grado di rilanciare l’azione politica nazionale e locale. Non mi vengono in mente tolti Vendola o Di Pietro sempre presenti in TV, e comunque già di per sé lontani dalla mia idea di politica, dirigenti o altri esponenti dei partiti di riferimento con esperienza o cultura di governo. De Magistris? Lasciamo perdere…; Pisapia? Speriamo bene.
Riguardo al secondo punto quello cioè relativo alla capacità di attrazione sul mondo Cattolico e sull’elettorato moderato, centrale a mio avviso per il rilancio dell’azione politica del PD, questo non può prescindere da un’alleanza strategica con l’UDC di Casini e non sulla fiducia che i singoli esponenti dovrebbero essere capaci di realizzare. Infatti su scuola, ma soprattutto famiglia e bioetica, siamo all’impasse totale e se si vorrà ritornare, come sembra, ad alleanze larghe tipo ex Ulivo, per intenderci, questi punti andranno a mio avviso tolti dal programma di governo lasciando ai singoli libertà di coscienza. Sarebbe senza tanti tatticismi un modo più credibile e soprattutto veramente rispettoso del mondo e dell’elettorato Cattolico che contribuirebbe ad integrare realmente i Cattolici nel PD e a non farli sentire sempre minoranza poco rappresentata. Sarebbe infine un modo per guadagnare quella fiducia delle gerarchie Cattoliche oggi alla ricerca di classe politica affidabile come emerso dai recenti interventi del Santo Padre e del Cardinal Bagnasco.