Solo il 14,1 per cento degli italiani si fida dei partiti (non va molto meglio a Beppe Grillo, al 20 per cento).

La metà degli italiani (49,6 per cento) ha perso la fiducia nella generalità delle istituzioni. Questo emerge da un sondaggio Eurispes realizzato ai primi di gennaio.

Senza dubbio dopo le sconcertanti sceneggiate in Senato di qualche giorno fa l’opinione degli italiani nei confronti del Parlamento non può che essere peggiorata.

Già prima il 75,3 per cento dichiarava di non avere fiducia nel Parlamento: nel corso del 2007 la fiducia era calata del 9 per cento.

Solo il Presidente della Repubblica (58,5 per cento), i carabinieri (57,4 per cento) e la polizia (50,7 per cento) hanno la fiducia della maggioranza degli italiani.

Un discorso a parte meriterebbe il volontariato che continua ad avere la stima del 71,6 per cento degli intervistati, ma anche lui in calo dell’ 8 per cento rispetto lo scorso anno.

La magistratura è ampiamente sotto la soglia del 50 per cento (42,5 per cento).

Per non parlare della scuola che precipita in breve tempo ad un preoccupante 33 per centro (47,1 per cento nel gennaio 2007).

Anche la Chiesa perde punti, oltre 10 rispetto all’anno precedente, fermandosi al 49,7 per cento. Mi verrebbe da dire, con tanta amarezza, che a forza di denunciare e criticare si rischia di inaridire anche il proprio terreno.

Le istituzioni sono il cardine della convivenza sociale.

Questa sfiducia, anche se meritata, è la premessa di un futuro a grande rischio. Corriamo il pericolo di allontanare dalle istituzioni coloro che dovrebbero avere il coraggio di conquistarle, riformarle e farle funzionare: tante persone per bene, ma soprattutto i giovani. Infatti le percentuali di sfiducia sono tra questi ultimi particolarmente alte.

Ma forse questa avversione alle istituzioni nasce da lontano. Ed io comincio ad arrabbiarmi perfino con un mito della mia generazione, don Lorenzo Milani, che da Barbiana scriveva una lettera a Pipetta, un suo amico comunista: “Ma il giorno che avremo sfondata insieme la cancellata di qualche parco, installata insieme la casa dei poveri nella reggia del ricco, ricordatene Pipetta, non ti fidar di me, quel giorno io ti tradirò. Quel giorno io non resterò là con te.”

Mi verrebbe da dire a don Milani che oggi più che mai è più facile (e comodo) fare i rivoluzionari che governare.

* * *

Le considerazioni sul complesso rapporto tra il mondo laico ed il mondo cattolico riportate nella news della scorsa settimana erano di Rosy Bindi.

DAI MUNICIPI

MUNICIPIO VI: petizione per impedire il trasferimento del laboratorio analisi Rm6 presso il complesso ospedaliero Sant’Eugenio. Giancarlo Loretucci, Presidente commissione Sanità sottolinea ?i tagli della Regione rivolti al sociale? e come ?il progetto di raccogliere tutte le strutture sanitarie in un’unica sede territoriale stia venendo meno? . Per informazioni 3394938239

MUNICIPIO XVI: una delegazione municipale incontrerà nei prossimi giorni il Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, per pianificare il futuro della discarica di Malagrotta. ?E’ una nostra priorità, dice Raffaele Scamardì ? Presidente commissione Lavori Pubblici, Mobilità e Viabilità, il risanamento ambientale di Massimina

SEGNALIAMO

Il Centro Astalli invita al convegno
“Da utenti a operatori” La formazione degli immigrati e l’accesso al mondo del lavoro.

31 gennaio – ore 11.00

Sala Assunta – via degli Astalli 17 – Roma

Intervengono

Silvia Costa: Assessore all?Istruzione, Formazione e Diritto allo studio della Regione Lazio

Franco Pittau: Coordinatore Dossier statistico Caritas – Migrantes

Novella Gigli: Presidente CIOFS Lazio

Giovanni La Manna: Presidente Associazione Centro Astalli

Buona settimana