Al Toscanaforum ?Economia della felicità?, realizzato dalla Associazione 360 al Museo Piaggio di Pontedera, l?ultima sessione di lavoro portava questo titolo intrigante: Si possono pagare le tasse ed essere felici?
Riporto alcuni SMS che apparivano sullo schermo della sala, trasmessi dai numerosi partecipanti a commento degli interventi dei relatori, e poi mi limito ad una breve considerazione.
SMS 1: Pagare le tasse è segno di civiltà e apre all?economia del dono: io pago il welfare anche per chi non può.
SMS 2: Se si pagassero meno tasse in Italia forse le pagherebbero tutti. Il welfare in Scandinavia è altissimo e le tasse arrivano al 70%.
SMS 3: In Scandinavia chi non paga è trattato come un delinquente, in Italia ha la comprensione del Presidente del Consiglio.
SMS 4: Lo Stato siamo noi. Ognuno di noi deve avere l?interesse personale di farsi emettere la fattura.
Secondo il Wall Street Journal (28 giugno 2007) per gli italiani, che dalla fine dell?Impero romano all?Italia moderna hanno subito l?occupazione di arabi, austriaci, francesi e spagnoli, ?eludere le tasse rappresentò una sorta di resistenza sociale?.
Certamente il pagamento delle tasse ha costituito uno dei motivi di scontro e diffidenza dei cittadini verso le istituzioni.
Mi pare però che in questo periodo di grave crisi economica, di cassaintegrazione, di stipendio incerto, la rabbia verso le istituzioni si sposti dalle tasse (se non c?è stipendio non ci sono trattenute!) agli stipendi dei parlamentari ed ai loro privilegi.
Mi è capitato di trovare in una popolare pizzeria della piazza del mercato di Pordenone, appeso accanto alla cassa, un manifestino con riportati i dati relativi ad un mensile di un parlamentare (stipendio, spese telefoniche, informatiche, barbiere, viaggi, sport, corsi di lingua?). Non c?erano commenti. Non servivano! La rabbia e l?astio verso le istituzioni si respirava nell?aria.
Sono convinto che il bilancio dello Stato non si salva con un risparmio sui costi delle rappresentanze istituzionali. C?è la necessità, urgente e grave, di un coinvolgimento di tutto il paese. Però un segnale di austerità deve partire anche da chi ci governa.
Non è proprio accettabile per un cassaintegrato che un parlamentare condivida le sue ansie di futuro senza mettere fine ai propri privilegi pensionistici.
La credibilità delle istituzioni e dei rappresentanti è la base per un impegno dei cittadini.

I NOSTRI INCONTRI

PRAXIAMOINSIEME? a La Regola con ?Il barbiere della sera?.
Martedì 10 febbraio alle 20,30 prima cena ?speciale? (?Casarecce tonno olive taggiasche pachino pinoli capperi origano fresco – Costolette di agnello in panatura al sesamo con riduzione al balsamico?) riservata agli amici di Praxis (20 ?, prenotazioni entro venerdì 6 su
praxis@amiciperlacitta.it fino ad esaurimento posti).

PRAXIS ? Giovedì 26 febbraio, ore 19.00, via del Collegio Romano n. 1.
?DIMMI LA VERITÀ? , dibattiamo insieme sul fare comunicazione politica. Prossimamente i dettagli dell?incontro.

SEGNALIAMO
UN PRIMO PIANO
Le
?Paure e le speranze? di Fabrizio Torella
?Dice il Censis nel suo ultimo rapporto che il 2008 è stato l?anno delle paure?.
Da questo breve spaccato delle paure reali o presunte dell?Italia odierna come se ne esce? Qual è la strada che si presenta alle nostre forze politiche? Le vie sono essenzialmente due: o cavalcare la paura, massimizzando e incamerando consenso, immediato ma mortale per il futuro del Paese; o con un messaggio di speranza, in chiara controtendenza, difficile da capire nell?immediato, ma in grado di produrre futuro, realizzabili sogni?.
Se il progetto riesce ? chiaro, comprensibile, coerente con le speranze dell?Italia – allora avrà avuto un senso l?aver creato un vero Partito Democratico: se no, prendiamone atto, bona pace a tutti? ognun per sé.?

UN DIBATTITO
?Sindacati e Partito Democratico di fronte all?accordo separato? di Aldo Amoretti
?Con questo accordo si avranno contratti rinnovati puntualmente alla loro scadenza? Si avrà la pace sociale e il modello di relazioni partecipativo? Le categorie staranno al gioco di un governo generale da parte delle Confederazioni? Ne sarei sorpreso.?

?Basta collateralismo con CGIL, partito autonomo? di Francesco Boccia
?Il Pd è un partito autonomo che esprime la sua linea e non può appiattirsi sulle posizioni di chiunque, compreso un sindacato tradizionalmente vicino alle nostre posizioni?.

UNA INTERVISTA
Alain Elkann intervista Enrico Letta su La7