In occasione del trentennale della Fondazione Siena Jazz, la città del palio ospita la prima grande mostra italiana dedicata alle copertine del jazz. Si tratta di oltre 500 copertine provenienti dall?archivio ?Arrigo Polillo? (storico direttore della rivista Musica Jazz) della Fondazione stessa, illustrate da artisti noti quali Andy Warhol, Guido Crepax, Romare Bearden, Abdul Mati Klarwein, Chermes Alston, John Altoon, Ben Shahn, Michelangelo Pistoletto, Ugo Nespolo, Francesco Tullio Altan. Artisti e fumettisti famosi, quindi, ma anche illustratori e grafici di grande interesse artistico come Jim Flora, Davis Stone Martin, Burt Goldblatt, Pierre Merlin e ancora celebri fotografi americani come Lee Friedlander, Bert Stern e italiani del calibro di Giuseppe Pino e Giuseppe Masotti.
La mostra, dal titolo ?Siena Jazz Eye? è allestita al Complesso Museale di Santa Maria della Scala sino al 15 settembre, ed è promossa dalla Fondazione Monte Paschi di Siena attraverso Vernice Progetti Culturali. L?evento rappresenta un viaggio che, attraverso illustrazioni, fotografie e segni grafici della storia del disco in vinile, vuole ripercorrere la grande avventura culturale, artistica e di costume di mezzo secolo di Jazz. E? pertanto curioso notare come le copertine diventino un segno tangibile delle trasformazioni del gusto della società, come uno specchio dei tempi che cambiano.
Nella mostra trovano spazio anche gli ambiti discografici cosiddetti minori, ovvero dischi da profilo artistico magari non centrale, che viene riscattato da un segno grafico, da una valenza visuale che ha reso quel disco significativo anche a distanza di anni.
Notevole, inoltre, l?influenza esercitata dai grandi movimenti artistici del Novecento, secolo vitale per la pittura e l?arte in genere, come dimostrano le atmosfere surrealiste ricreate in alcune copertine o l?irrompere della pop art anche sulla scena grafica dei dischi. A questo proposito la mostra espone i numerosi tributi in copertina alle opere di Pollock, Matisse e De Chirico, che figurano accanto alla copertina di The Congregation di Jhonny Griffin firmata proprio da Andy Warhol.
Ad alcuni protagonisti del jazz, Miles Davis su tutti, saranno dedicate sezioni specifiche, e così anche a filoni ben individuabili come jazz-rock e fusion, o realtà di paesi ai margini della discografia più accreditata; senza dimenticare che, oltre agli lp a 33 giri che faranno parte del leone, verranno esposti esemplari a 78, 45 giri, Ep, fino ai compact disc, a delineare una traiettoria completa ed esauriente del jazz inciso, Fonografi, rari albi a 78 giri, rulli, etichette sono elementi a disposizione degli appassionati, per risalire la storia del jazz, in quella che è la prima mostra italiana del genere, una delle principali mai allestite anche a livello internazionale.
Un fitto calendario di concerti dal vivo arricchiscono i contenuti della mostra.
L?esposizione è visitabile tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10,30 alle ore 19,00.
La prima mostra italiana delle copertine del jazz