L?Eurisko ha condotto una ricerca motivazionale, su un campione significativo di giovani tra i 14 e i 24 anni;la ricerca ha riguardato il nucleo fondamentale degli adolescenti e dei giovani che vive nel quotidiano in famiglia,a scuola, nei luoghi di aggregazione e di divertimento propri dell?età, e che non appartengono a gruppi e fenomeni marginali.

La giornata del giovane d?oggi

Il ?quotidiano? è del tutto normale, comune a quasi tutti i coetanei, piatto ripetitivo, noioso,assolutamente non eroico.
La coscienza di appartenere a una generazione molto omogenea e compatta, ha provocato alla domanda ?che cosa fai?? una risposta ricorrente ?nulla di particolare ,quello che fanno tutti?
Il lavoro, soprattutto se precoce, sembra introdurre un elemento di maggiore identità e maturazione.

La famiglia

E? il caldo nido rassicurante dal quale si parte e si ritorna ogni giorno
In casa si vive tutti insieme ma ,di fatto, non si fa nulla in comune
? Ognuno mangia ai suoi orari
? Si va e si viene da casa in piena libertà
? La fruizione dei media, televisione etc avviene separatamente (e i genitori non sanno cosa vedono i ragazzi )
? Si frequentano partendo da casa luoghi e weekend diversi

Tra le due generazioni sembra essere in atto un patto di non belligeranza,che non significa affatto una condivisione di valori e una continuità culturale

I genitori,soprattutto non si oppongono più, non premono per l?autonomia dei figli: sembrano di fatto non tollerare la separazione

La scuola

La motivazione per cui si frequenta la scuola è soprattutto l?incontro, la relazione con i compagni.
Il fattore studio sembra essere assolutamente secondario
Pochi sono i ragazzi che investono la scuola di un significato di forte progettualità per il proprio futuro: la scuola è un percorso vecchio,ricco di cose inutili,sostanzialmente noioso
La scuola è:

? un contenitore-come la famiglia ,il gruppo-obbligato del proprio tempo
? un luogo di socializzazione
? un luogo di apprendimenti rituali e anche se non è detto, appare chiaro che la vera scuola è fuori

Il gruppo

Tutti i giovani hanno un gruppo di appartenenza ;il gruppo si forma ,abitualmente non per riconoscimento e affiliazione ideologica o confessionale , ma per contiguità ,vicinanza ,prossimità (è un branco non una milizia )
L?origine può essere la scuola o il quartiere o il condominio
Il gruppo è la vera comunità dell?adolescente e del giovane Il gruppo si ritrova all?aperto in piazza,presso il muretto,all?angolo,ai giardinetti in un luogo fisico ben determinato,preciso.Un territorio esclusivo.Il gruppo non ha altro scopo che quello di esistere come gruppo . Nel gruppo i ragazzi si esprimono nel loro gergo, depositano i loro stati d?animo, i loro sentimenti ,le loro pulsioni anche quelle più inconfessabili sicuri di poterlo fare in un territorio comune di comprensione .

L?età della sospensione

Emerge dai colloqui individuali la sensazione che negli adolescenti e nei giovani, manchino quasi totalmente e con le solite eccezioni,la consapevolezza,l?intenzionalità e la progettualità.
Lasciandosi ?vivere? nel loro territorio ben circoscritto e protetto,adolescenti e giovani intervistati trasmettono costantemente l?impressione di gente sospesa in un?epoca della vita indeterminata ,priva di vero ruolo e priva anche di prospettive; no future sembra il motto di questi giovani .
La sospensione comporta anche una voluta assenza/censura del passato e un?altrettanto non voluta progettazione del futuro;per i giovani

? Il passato è inutile: in quanto non spiega il presente e non lo giustifica, non ha senso conoscere le proprie radici.
? Il futuro è indecidibile : non dipende da noi (il destino), le previsioni ?possibili? sono ipotesi di catastrofi,non è pensabile uno scenario positivo con le premesse attuali .
? Il futuro possibile ,che la generazione dei padri ha consegnato o vorrebbe consegnare ai figli ,viene percepito dai giovani intervistati di tipo catastrofico:un mondo sempre più privo di risorse,un?ambiente reso inospitale per l?uomo,la supremazia del terzo mondo,l?assenza di concrete prospettive di lavoro?.quindi un probabile medioevo prossimo venturo
Quindi è meglio non progettare sul piano sociale

In sintesi una generazione segnata da una forte dose di fatalismo che crede nel destino segnato in ognuno di noi,impossibile sfuggire alla propria sorte determinata. In un quadro di atteggiamenti di questo genere sembra impossibile essere attivi,se non per sfuggire alla noia ,fare qualcosa

Una nuova morale

Le conseguenze valoriali derivanti dal quadro sopra descritto sono nell?adesione istintiva,da parte degli adolescenti e dei ragazzi intervistati ,ad una specie di nuovo credo morale

? I valori che contano sono la difesa del proprio territorio e del privato- personale:l?interesse per ciò che succede fuori è minimo

? La legge morale vera coincide con l?istinto : è giusto ciò che tu senti come giusto

? Il sentire viene prima dell?essere:gli amici si sentono,si sente la rabbia,si sente il giusto ..(è il mondo delle emozioni che prevale sul mondo della ragione )

Quindi si può morire di dolore di fronte al dramma di un amico, ma poi assistere impassibili alla morte di estranei.
Adattarsi è meglio che non cercare il cambiamento a tutti i costi :le cose cambiano solo se il destino lo vuole.

Questo quadro motivazionale è stato ricavato da una ricerca ,basata su colloqui individuali in profondità ,condotta dall?Eurisko per conto di alcune aziende italiane ,tra cui la Rai ,nel 1996 .
I risultati sinteticamente riportati mostrano che il disagio dei ragazzi non è di oggi.
Il rammarico è che in questi anni sia stata colpevolmente rimossa dalla classe dirigente di questo paese, la crisi che da tempo investe il mondo giovanile.
Dieci anni persi per aiutare a costruire il futuro-che è già oggi-per quelli che erano, all?epoca della ricerca, ragazzi e che ora sono uomini e donne.
Un invito quindi a sostenere adesso i percorsi di crescita ?la scuola ,la famiglia,i luoghi di aggregazione giovanile,i media- attraverso cui le attuali giovani generazioni vanno incontro alla vita e alle responsabilità adulte.