Apparso improvvisamente su alcuni quotidiani italiani nel 2005, il Sudoku è diventato pressoché immediatamente un gioco cult, un ospite fisso per molte testate nazionali e locali. Una vera e propria sfida di logica che molti appassionati ansiosamente affrontano in ogni momento della giornata spulciando in continuazione giornali e riviste che trovano in casa, in ufficio, sui mezzi pubblici, dal dentista, insomma ovunque, alla ricerca di un Sudoku da risolvere, armati di gomma e matita o per i più audaci solo della penna, perché o si vince o si perde senza possibilità di correggersi.
Il gioco, che è nato in Giappone nel 1984 e deriva il suo nome dall?abbreviazione della frase in lingua giapponese ?suji wa dokushin ni kagiru? che significa all?incirca ?sono ammessi solo numeri singoli?, oggi è enormemente diffuso (conta la presenza sui quotidiani di oltre 20 nazioni) assorgendo facilmente a fenomeno planetario; il primo campionato mondiale di Sudoku si terrà a Lucca in Italia dal 10 al 12 marzo 2006.
Ma questo puzzle numerico che affonda le sue radici nelle intuizione di Eulero nel XVIII secolo, nonché lontano parente di un antico e famoso gioco di logica-matematica i ?quadrati greco-latini?, diversamente da quanto spesso si trova affermato non è propriamente un gioco matematico, né tanto meno ha a che fare con i numeri di cui le proprietà non vengono mai utilizzate. Per rendersene conto basta pensare che il gioco sarebbe esattamente identico se anziché i numeri dall?uno al nove si usassero nove lettere dell?alfabeto oppure nove simboli qualsiasi senza bisogno di un ordine preciso, purché diversi tra loro.
Il Sudoku si presenta come una griglia o scacchiera di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero dall?uno al nove oppure essere vuota; la griglia va considerata divisa in 9 sottogriglie, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Al giocatore viene proposta una griglia nella quale solo alcune celle, da 20 a 35, contengono dei numeri determinandone così la difficoltà. Lo scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che ogni riga, colonna e regione contenga tutte le cifre da 1 a 9 (ciascuna una sola volta).
Per risolvere il gioco la metodologia da adottare è: ?per eliminazioni successive? (questo metodo prevede che si possa cancellare il contenuto delle celle, ricordate gomma o matita a meno che non avete una memoria di ferro. Si inizia scrivendo in ogni cella libera tutti i numeri ammessi e non ammessi, dopo aver eliminato dalle nove cifre quelle già presenti nella riga, nella colonna e nella regione 3×3 a cui il quadretto appartiene; si esamina poi la tabella alla ricerca di scelte obbligate e si procede alla cancellazione successiva delle scelte effettuate dalle corrispondenti celle della colonna, della riga e della regione) e ?per zone proibite? (però questa tecnica da sola non è sufficiente a risolvere completamente un Sudoku a meno che non sia molto facile, ma è un valido complemento nella risoluzione di tutti gli schemi e accelera di molto la ricerca della soluzione. Si tratta di esaminare la disposizione di uno dei numeri nelle varie regioni per controllare se, in regioni dove non è presente, impedisce tutte le altre posizioni meno una, che quindi deve essere quella giusta per quel numero).
Insomma, a parte il nome evocatore di chissà quali fatiche fisiche e mentali, il Sudoku non sembra poi così difficile, tutto sta nel cimentarsi almeno una volta e prenderci la mano. Poi ad appassionarsi a questo gioco che viene dall?estremo oriente e che ci induce alla calma, alla riflessione e ad una pazienza infinita, c?è sempre tempo ma fate attenzione, una volta iniziati al Sudoku sarà sempre più difficile resistere al suo fascino intrigante e coinvolgente.
Fascino, storia e tecniche di risoluzione di un gioco che viene dall?estremo oriente