Caro Amedeo,
sono contenta di questa tua mail [“GIOVANI e ANZIANI: LOTTA CONTINUA? Newslwtter del 23/04/2012] perché anch’io nel promuovere l’anno 2012 (ti dissi che avevo fatto tutto il piano di Responsabilità Sociale d’Impresa su questo…) metto sempre in evidenza la seconda parte del titolo, ovvero quella sulla solidarietà tra generazioni! Anche perché queste politiche di “rigore” (alias rigidità!) di fatto non fanno altro che creare conflitti interni al tessuto sociale: i poveri contro i ricchi, i disoccupati contro i dipendenti, i giovani contro i vecchi, la “società civile” contro la “politica” (come se fossero cose diverse…) e via dicendo, seguendo metodicamente la vecchia legge del “divide et impera” di romana memoria, che alla fine funziona sempre.
E aggiungo: la situazione attuale è stata invero preparata nel corso degli ultimi 15 anni (dal ‘94… tanto per fare una data a caso…) in modo “scientifico”, precarizzando il lavoro e sottraendo sempre più il tempo alle persone… sapendo bene che quando ad una persona hai tolto il tempo le hai tolto la libertà!
Libertà di pensare, di riflettere, di farsi una propria idea della situazione… Tutte cose che spaventano chi detiene il potere per fini propri, poiché vede come una minaccia chi capisce dove sta il vero e dove il falso.
Caro Amedeo… togliere il tempo alle persone, è l’anticamera dei poteri forti!
Stiamo attenti, e cerchiamo di vedere dove è il punto vero del problema!
Il soldi sono certamente un problema… ma sono strettamente legati al TEMPO. Precarizzare la società (lavoro, famiglia, amicizie, ecc.) serve proprio a rendere le persone talmente impegnate a sopravvivere, da non avere più il tempo di informarsi, leggere un giornale, ecc. con la conseguenza che cercheranno di cogliere il possibile guardando velocemente un TG, senza avere strumenti critici idonei per capire e di conseguenza per votare in modo consono. Insomma, quando non si ha il tempo sufficiente, la nostra mente è in mano a chi la sa governare più abilmente… e su questo Berlusconi è stato “bravissimo”, purtroppo… avendo lui capito, a differenza di altri, che la politica in Italia non si fa nei salotti chic di Vespa o Santoro… ma si fa a “L’Italia sul due”, a “Buona domenica”, e via dicendo!
Vabbè, la finisco qui. Solo, ricordiamoci sempre che per trovare la cura giusta occorre indovinare la diagnosi, puntare il cuore del problema: in Italia mi pare che spesso sbagliamo la mira… e di molto anche.