2009, si riparte! Cercavo una sintesi dello stato d?animo che ci accompagna in questo difficile riavvio. Mi è venuto in aiuto un ricordo giovanile del grande Gino Bartali. Un campione, un mito (la sua vittoria al Tour nel ?48 stemperò in Italia la tensione da guerra civile, dopo l?attentato a Togliatti), ma anche un toscanaccio brontolone.
“Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare!” era il suo intercalare a commento del ciclismo, dello sport, forse anche della vita.
Ebbene è proprio così che riparte l?Italia nel 2009, con la sensazione che sia tutto da rifare.
Ed allora o ci fermiamo al brontolamento o ci rimbocchiamo le maniche.
Due gli atteggiamenti consigliati:
1. Troviamo il modo possibile di partecipare. Non consegniamoci a Vespa, Floris, Santoro, a Veltroni o Berlusconi? Spazi importanti di decisione possiamo ricostruirli insieme. Un piccolissimo esempio: quasi tutte le settimane giungono a Praxis delle indicazioni di nuovi e sconosciuti amici a cui inviare la newsletter. Ci sono persone che vogliono discutere, partecipare, dibattere. C?è una rete che si allarga. Si può fare: insieme!
2. Sorvegliamo il nostro linguaggio, emendandolo dalle semplificazioni, dalle banalizzazioni, dalle esagerazioni e dalle drammatizzazioni che stanno invadendo il nostro modo di esprimerci quotidianamente (Cfr. nel nostro sito, Felice Celato, Anno nuovo: una proposta bipartisan). Adriano nelle Memorie della Yourcenar diceva, da imperatore di Roma: ?Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo?. Di questo genere di responsabilità oggi abbiamo bisogno, di questa bellezza non effimera, ma estetica, di un accordo tra felicità e metodo, tra intelligenza e volontà, di linguaggio adeguato, di precisione concettuale, di misura delle cose, del caro vecchio buon senso? tutte ?armi non convenzionali? utili a rendere il mondo migliore.
Nel 2009 così vorremmo ripartire, rimboccandoci le maniche.
I nostri incontri
PRAXIS ? Giovedì 22 gennaio 2009, ore 19.00, Via del Collegio Romano 1.
?L?Università italiana: un malato incurabile??
Vi aspettiamo per dibatterne insieme agli studenti, ai ricercatori, ai docenti e agli attivisti dell?Onda.