E? la sala austera della Sala Stampa Vaticana a far da cornice al Messaggio del Santo Padre per la celebrazione della 37esima giornata Mondiale della Pace che si celebra ogni primo gennaio dal 1968 quando fu istituita dall?allora Pontefice Paolo VI.
Ed è il Cardinal Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax ed ex Nunzio Apostolico presso l?Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ad annunciare il tema scelto per il prossimo primo gennaio ?Un impegno sempre attuale: educare alla pace?.
Un tema questo di cui la cronaca internazionale si incarica di sottolineare urgenza e centralità e per il quale la Chiesa e il Popolo di Dio esprimono una specificità che il Santo Padre richiama come ?appartenente al genio stesso della nostra religione?.
E? nell?universalità della Chiesa e nel suo magistero educativo di giustizia e mansuetudine che si inquadra il tema centrale del Messaggio di quest?anno volto a sottolineare il primato del diritto internazionale sull?uso della forza. Sono i Capi delle Nazioni, i giuristi, gli educatori, e chi alla violenza ricorre o da cui è soggiogato, i destinatari dell?appello perché dal dialogo, dalla negoziazione, dal confronto nasca la giustizia e da questa la pace.
Il Cardinal Martino ricorda come questo ?dialogo? sia iniziato con le Nazioni Unite, sostenitrici di un ordine internazionale fondato sul rigetto dell?uso della forza se non a scopo di legittima difesa. All?interno dell?Organizzazione, sottolinea il ruolo del Consiglio di Sicurezza, dominus della materia del mantenimento della pace nel quadro di un sistema di sicurezza collettiva animato da principi universali superiori al diritto degli Stati. Ed è molto importante che ancora una volta sia ribadito che ?la pace e il [rispetto del] diritto internazionale sono intimamente legati fra loro?. Non si può, tuttavia, dimenticare che le contrapposizioni attuali non sono solo fra stati ma anche fra attori, come le organizzazioni terroristiche, che agli stati si oppongono trascinando la dialettica fra i soggetti della comunità internazionale fuori dai binari del diritto.
La Chiesa di Roma ancora una volta riafferma il suo carattere universale a servizio dell?uomo fornendo due importanti indicazioni di metodo nella conduzione della lotta al terrorismo.
La prima, di natura politica e pedagogica, è diretta agli educatori, agli studiosi e ai politici; essa richiama l?impegno ?sempre attuale? dell?educazione alla pace perché da questa nasce la disponibilità all?analisi e alla comprensione dei fenomeni dai quali nascono ingiustizie e conflitti.
La seconda è indirizzata ai governi, esplicitamente a quelli democratici, implicitamente a quelli che de facto fronteggiano questa nuova ondata di violenza, perché elaborino ?strumenti giuridici dotati di efficienti meccanismi di prevenzione, monitoraggio e di repressione dei reati? che non permettano di ?giustificare la rinuncia ai principi dello stato di diritto? e all?uso della forza, in nome dei fini, senza considerazione per i mezzi?.
Fonte:www.vatican.va