Parto da una citazione: nel suo intervento alla Fiera di Gerusalemme, Umberto Eco si sofferma sulle proteste in Nord Africa, che lo hanno «stupefatto. Le nuove generazioni – sottolinea – sono riuscite con Twitter e Facebook, ed io non ho una pagina, ad organizzare una rivoluzione in cinque paesi diversi, in una maniera che i loro padri non sarebbero stati in grado non solo di fare ma neppure di immaginare». Poi, da semiologo, conclude: «Lo hanno fatto con un pessimo linguaggio. Ma lo hanno fatto. È qualcosa di assolutamente nuovo che fa rimettere in discussione tutte le nostre teorie».
Mi sembra significativo riportare questa riflessione che sottolinea l’importanza di questi strumenti che, spesso vituperati, hanno reso possibile invece qualcosa di inimmaginabile, ovvero la caduta di tre dittature apparentemente solide e incrollabili.
Il mio non vuole essere un elogio né a Facebook né a Twitter ma è una semplice constatazione: oggi la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre relazioni umane e professionali, sono state profondamente modificate dalle tecnologie digitali: i nostri ricordi sono digitali, i nostri dati, i nostri documenti, i nostri soldi, la nostra musica, le comunicazioni, la conoscenza…tutto è diventato digitale!
Tutto viaggia in una rete di comunicazione globale che si chiama Internet in cui tutto quello che è stato trasformato in bit,1 e 0, unità minima di informazione, viene trasferito istantaneamente in tutto il globo.
Voi pensate veramente che contenuti e contenitori non siano fortemente interconnessi e che l’insuccesso dell’uno non determini l’insuccesso dell’altro? Voi pensate che organizzazione e tecnologia non siano fortemente interconnessi e che l’uno non debba essere progettato e realizzato intorno all’altro? Voi pensate che Innovazione tecnologica e sviluppo economico,comunque lo vogliate intendere, non vadano a braccetto? Infine, voi davvero volete lasciare decidere tutto questo ai tecnici?
Questa è una rivoluzione, “il XIX secolo è stato caratterizzato dalle macchine a vapore, il XX secolo dall’elettricità. Il XXI secolo è il secolo digitale.”
Trovo fenomenale pensare che, con una barriera di accesso praticamente inesistente, un PC ed una connessione ad Internet, si abbia accesso ad una fonte di conoscenza praticamente inesauribile, il WEB! Attraverso una semplice connessione si possono scaricare le lezioni delle più prestigiose università mondiali, informarsi in tempo reale sugli eventi del pianeta, approfondire temi su siti specialistici, mettersi in rete con persone in altri paesi del mondo e condividere conoscenze, esperienze, interessi.. .Certo, come tutte le esperienze della vita, bisogna sapere quali sono i rischi, sapere usare gli strumenti informatici in modo corretto, avere senso critico, essere educati e formati per evitare truffe, danni a se stessi ed agli altri.
Tutto questo si chiama “Cultura Digitale”, qualcosa che è totalmente assente nella nostra vita quotidiana; parto pertanto da questo aspetto per lanciare il mio appello che è l’appello dell’Agenda Digitale:
<<DIAMO ALL’ITALIA UNA STRATEGIA DIGITALE
L’Italia riparta da Internet e dalla tecnologia
Per i giovani che si costruiscono una prospettiva, per le piccole imprese che devono competere nel mondo, per i cittadini che cercano una migliore qualità della vita, l’opportunità offerta dalla tecnologia è irrinunciabile.
Il XIX secolo è stato caratterizzato dalle macchine a vapore, il XX secolo dall’elettricità. Il XXI secolo è il secolo digitale.
La politica ha posto la strategia digitale al centro del dibattito in tutte le principali economie del mondo. Ma non in Italia. Eppure in Italia metà della popolazione usa Internet. La tecnologia è parte integrante della vita quotidiana di milioni di cittadini. Studenti, lavoratori, professionisti e imprenditori si confrontano costantemente con i rischi e le opportunità determinate dall’innovazione tecnologica.
Siamo convinti che affrontare con incisività questo ritardo, eliminare i digital divide, sviluppare la cultura digitale con l’obiettivo di conquistare la leadership nello sviluppo ed applicazione delle potenzialità di Internet e delle tecnologie, costituisca la principale opportunità di sviluppo, con benefici economici e sociali per l’intero Paese.>>
Il 14 Febbraio Paolo Gentiloni, ha lanciato una proposta a livello nazionale, che è la risposta del PD nazionale a questo invito.
La mia proposta: lavorare per un’agenda digitale locale, attuale e commisurata con le esigenze del nostro territorio, secondo gli obbiettivi indicati.