Quanti conoscono il Programma Europeo Gioventù? Se parliamo di ‘progetto Erasmus’ tutti, o quasi tutti, sanno a cosa ci riferiamo. Fortunatamente, potremmo dire, questo progetto che consiste nello scambio di studenti tra università europee e nel conseguente riconoscimento degli esami sostenuti all’estero, è ormai ben noto dai giovani universitari. Molti meno sono quelli che conoscono il programma Gioventù e tutte le sue ‘Azioni’, essendo ?utilizzato? da una minoranza di studenti. Gli obiettivi di questo programma, che come dice il suo nome è destinato ai giovani, – nell’accezione europea dai 18 ai 25 anni – sono tutti rivolti all’educazione non formale e sono: permettere ai giovani di acquisire competenze e attitudini necessarie al loro sviluppo personale e sociale, incoraggiare la capacità d’iniziativa, la creatività nonché lo spirito imprenditoriale dei giovani, favorire una vita sociale partecipativa, attiva, responsabile e solidale, contribuire a costruire il senso di una cittadinanza europea tra i giovani e diffondere e rafforzare la cultura del rispetto per i diritti umani e il rifiuto di ogni razzismo e xenofobia.
Il programma consta di cinque Azioni. La più conosciuta è forse l’azione 2 : il Servizio Volontario Europeo.
Il cosiddetto SVE è oggi probabilmente superato in Italia dal più recente Servizio Civile, forse solo perché sono più numerose le strutture di invio che si occupano di quest’ultimo. Ma l’Azione su cui vorrei soffermarmi è l’Azione 1 che promuove la mobilità giovanile attraverso gli scambi socioculturali tra gruppi di giovani. Cosa significa? Che giovani provenienti da tutta Europa si incontrano per partecipare insieme ad un progetto che il più delle volte mira semplicemente alla conoscenza reciproca e si sviluppa attorno a temi come l’arte o la musica, l’ambiente, l’interculturalismo, la lotta al razzismo, la tecnologia dell’informazione con metodologie di lavoro e iniziative assolutamente sperimentali che vanno dalle escursioni culturali ai laboratori teatrali, dalle tavole rotonde ai giochi di ruolo e molto altro.
Il progetto è sviluppato per lo più da organizzazioni che spesso si occupano espressamente di ragazzi e adolescenti, pertanto la tematica è quanto più possibile d’interesse per i giovani partecipanti cui l’Azione si rivolge. Questa Azione coinvolge giovani dai 15 ai 25 anni. Il che è molto importante perché non essendo la durata contemplata molto ampia – va dai 6 ai 21 giorni, escluso il viaggio – costituisce una facile opportunità anche per i giovanissimi che generalmente non sono inclusi quando si parla di lunghe permanenze all’estero, come avviene per le altre Azioni. Per mettere in piedi un progetto di scambio è necessaria creatività, voglia di imparare e crescere e aprire le frontiere. Anche una piccola associazione – è sarebbe un’attività di estremo interesse per associazioni fatte di e da giovani! – può portare avanti un simile progetto.
La ricerca dei partner europei avviene con l’aiuto delle Agenzie Gioventù nazionali o direttamente on-line grazie ad apposite sezioni del sito del programma. Anche uno scambio di breve durata, o forse soprattutto questo per coloro che si affacciano per la prima volta a conoscere i propri coetanei europei, si rivela una misura efficace nell’ottica dello sviluppo di coesione e solidarietà tra giovani di paesi diversi. L?accento è sulla valorizzazione delle differenze e sull?educazione, fin dalla giovane età, allo scambio, al confronto, ai viaggi, all?apertura mentale. Il consiglio è quello di iniziare col visitare il sito, in italiano, dell?Agenzia Nazionale Gioventù, www.gioventu.it, dove si può trovare una guida al programma, formulari, scadenze e tanti link utili.
Programma Europeo Gioventù - Azione 1: ecco una opportunità per acquisire competenze, creatività e spirito imprenditoriale