Uscire dal deserto non è il racconto di un sogno.

Ormai sazi delle troppe voci confuse che lamentano il declino morale ed economico del Paese, cerchiamo di fare un passo avanti.

Per riprendere l’immagine biblica di Mosè dell’ultima riflessione di Felice Celato: è vero, siamo ancora nel deserto, ma se vogliamo uscirne dobbiamo non limitarci alle lamentazioni e farci guidare dall’idea forte che esista la possibilità di una terra promessa da abitare.
Non un’illusione, un miraggio (Dov’è il deserto? -si domanderebbe imperterrito il nostro Presidente del consiglio- siamo già nel paese dove latte e miele scorrono a fiumi…), ma qualcosa di più impegnativo e che chiami in causa la responsabilità di tutti. Una speranza. Che si traduca in determinazione nel far attraversare il deserto, unita alla capacità di raccontare la meta da raggiungere.

Non soltanto una puntuale analisi della situazione di deserto italiano ( disoccupazione, finanza in affanno, illegalità e corruzione diffusa, immigrazione crudele e incontrollata, …) ma soprattutto una proposta chiara e concreta, con obiettivi, tempi e costi definiti, sull’Italia da ricostruire.

Per condurre il Paese fuori dalle sabbie -mi è stato giustamente detto a commento della scorsa newsletter- un semplice amministratore delegato non basta.

Chi guiderà l’Italia non potrà proporre agli azionisti deleganti di limitarsi ad incassare un (magro) dividendo nell’immediato, ma dovrà lavorare e investire nel tempo per aumentare la capacità di tenuta e di crescita del Paese intero. Credendo fortemente che la buona riuscita sia possibile.

Quindi ben venga una squadra dirigente che abbia una visione chiara, obiettivi delineati e la sequenza in mente dei passi da intraprendere. Il cammino condiviso è già un buon inizio di terra promessa.

Forse gli ultimi accadimenti ci dicono che stiamo imboccando la buona strada.

I NOSTRI INCONTRI:

Mercoledì 20 ottobre riprenderemo gli incontri di PRAXIS con una conversazione con Enrico Letta e Fausto Bertinotti.

(Via del Collegio Romano 1, ore 18,30).

SEGNALIAMO:


Nel nostro sito (www.amiciperlacitta.it)…

Fare un mutuo o giocare al superenalotto? di Gianni Del Bufalo

“Caro Babbo Natale,

abbiamo bisogno di un politico:

– che sia convincente, ma non si atteggi a messia;

– che decida senza farsi condizionare, ma favorisca la partecipazione democratica;

– che ci faccia sognare, ma con i piedi per terra;

– che ascolti la gente, ma non sia schiavo dei sondaggi;

– che sia capace di fare scelte impopolari, ma riesca a convincerci che è la cosa migliore per tutti.

Mandacene uno così entro la fine dell’anno che forse (speriamo) in primavera ci serve”.

La leadership in Italia tra Ulisse e un Ad. I lettori ne parlano di Silvia Lanzano

“La proposta della scorsa newsletter di Amedeo (L’Italia non ha bisogno di un leader) di immaginare un amministratore delegato a capo del prossimo (si spera ormai imminente) governo ha suscitato vivaci appunti tra i lettori”.

Il Premier e la rilettura di Calamandrei ad personam (Redazione)

“Berlusconi ha confermato ieri che il Governo “ha fatto bene, ha raccolto il consenso di tutti gli italiani in tutte le tornate elettorali: per questo deve andare avanti fino al termine della legislatura e completare il programma scelto dagli italiani”. Sempre più nella mente del Premier il placet incassato una volta da parte degli elettori vale più di una delega in bianco”.

“Volere e volare”. Un inno a due voci di Silvia Lanzano

La vita come valore indiscusso nell’ultimo libro di Carlo Bellieni e Luigi Vittorio Berliri

“Volere e Volare” è un libro su e per la vita. Con un approccio molto diverso, narrativo l’uno e testimoniale l’altro, i due autori, Carlo Bellieni e Luigi Vittorio Berliri, accompagnano il lettore in una riflessione critica intorno al concetto –o meglio al preconcetto- di “normalità”.

Buona settimana.

Amedeo Piva