È la prima volta che le grandi tele della Neue Pinakotheck di Monaco di Baviera vengono pubblicate in Italia e, guardandole, ci si domanda come mai solo ora a qualcuno sia venuta l?idea di far conoscere nel nostro paese un ciclo pittorico così emozionante e singolare. Singolare come il suo committente, Ludwig di Baviera che adorava Roma. Si tratta del volume ?Roma perenne?, edito da Studio Ottocento.
Nel 1827, salito da poco al trono, Ludwig di Baviera si era procurato una reggia capitolina acquistando Villa Malta e, con essa, il privilegio di godere di una delle più emozionanti vedute della città. Così emozionante da non potersene più staccare e infatti il sovrano ne commissionò la riproduzione all?eccellente paesaggista Johann Christian Reinhart (1761-1847). In capo a sei anni l?opera fu compiuta: 360 gradi di panorama romano da disporre in un apposita stanza che il sovrano aveva allestito nella sua dimora bavarese.
L?idea del volume è di utilizzare la formula del libro da leggere con gli occhi per documentare l?evoluzione urbanistica e sociale della città tra gli anni Trenta del Settecento e la fine dell?Ottocento, offrendo soltanto immagini poco note o inedite dell?Urbe, realizzate dai più sensibili pittori dell?epoca e commentate brevemente.
Gli autori De Rosa e Trastulli setacciano il piccolo tesoro che con meticolosa dedizione si sono andati costruendo negli anni: un ricchissimo archivio fotografico ed un fondo di documentazione biografica e critica riferita agli artisti, anche stranieri, che hanno operato a Roma e nell?Italia meridionale tra la seconda metà del Settecento e il primo triennio del nostro secolo.