Ebbene sì, Internet permette anche questo, di ?giocare? ai piccoli enciclopedisti, sulle orme di Diderot e D?Alambert, ma con tutti i grandi vantaggi di una collaborazione letteralmente mondiale e con gli strumenti giusti a disposizione.
L?indirizzo di partenza in italiano è questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
Il progetto nasce agli inizi del 2001 sfruttando il concetto, all?epoca abbastanza innovativo, di ?Open Source? applicato ai testi e non solo ai programmi. Nacque così la GNU Free Documentation License, basata sul concetto di Copyleft, opposto al ben più famoso Copyright. Ogni documento, compresa quindi la Wikipedia (la cui pronuncia è assolutamente libera, al momento se ne contano sette diverse solo in italiano), può essere liberamente ridistribuita, eventualmente anche dietro compenso, con l?obbligo che qualsiasi altra modifica o copia possa essere a sua volta diffusa senza alcun impedimento.
Larry Sanger, Ben Kovitz e Jimmy Wales cominciarono a raccogliere attorno a loro articoli di volontari su qualsiasi argomento, pubblicandoli su Internet. La parte più stimolante fu la possibilità data a tutti di modificare, integrare o scrivere ex novo parti di articoli, senza però sopprimere nulla di quello che era già stato scritto.
Le modalità di partecipazione sono semplici e ben spiegate in italiano nel sito sopra citato.
Certo, non sono mancati i momenti di scontro e difficoltà: non è sempre facile mantenere l?obiettività e l?imparzialità scientifica che un?enciclopedia dovrebbe richiedere. Si pensi a temi come l?aborto o l?11 Settembre, per gli americani; gli articoli relativi sono stati più volte modificati. Ma è sempre possibile risalire alla stesura originale.
Come molti progetti Open Source, anche questo si basa su finanziamenti volontari di donazioni e con il lavoro di volontari, non accettando alcuna forma di pubblicità.
L?invito alla partecipazione attiva è quindi rivolto a tutti, ciascuno ha la possibilità di scrivere di quello che conosce meglio, e di pubblicarlo a tutto il mondo.
Fin qui è tutto molto bello, ma sicuramente ad ognuno di noi sarà sorto almeno qualche dubbio sulla funzionalità ed efficacia di questa enciclopedia. Nel sito sono state raccolte le principali critiche e le relative risposte, per esempio il fatto che si permetta a chiunque di modificare qualsiasi cosa (comprese le pagine del sito, non solo gli articoli in sé), che questo chiunque può non essere il più qualificato nello scrivere di certi argomenti, o il fatto che la quantità (davvero impressionante) degli articoli compresi non implichi automaticamente un?alta qualità.
Sostanzialmente Wikipedia si basa sul consenso effettivo dei partecipanti e chi lavora e dimostra buon senso e volontà riceve maggiori riconoscimenti. Certo, le ?teste calde? esistono sempre, esattamente come in qualsiasi altro contesto sociale, ma per ora i costumi sociali di Wikipedia, detti Wikiquette, sono riusciti a tenere egregiamente sotto controllo gli animi più facinorosi.
Il lavoro dei non esperti è sicuramente benvenuto nella comunità: è preferibile avere un articolo amatoriale, sicuramente migliorabile in seguito, che non avere proprio nulla. Il fatto che a più riprese dilettanti ed esperti ragionino su uno stesso articolo, porta ad avere alcune voci più ricche, complete e comprensibili rispetto ai testi più ?blasonati?. Alla fin fine, quello che conta è la trasmissione del sapere nella sua forma più chiara e comprensibile.
Sembrerà strano, ma Wikipedia è stata studiata anche per la sua capacità di neutralizzare i dibattiti più infiammati su questioni difficili, come la guerra, il capitalismo, l?Islam, ecc.
La possibilità di discutere su certi argomenti prima e durante la stesura di un articolo, porta ad una forma di dialogo decisamente costruttiva.
In ultimo, è vero che spesso quantità non è sinonimo di qualità, ma l?esperienza della Wikipedia conferma che una maggiore presenza di utenti significa che più persone leggono uno stesso articolo, e ciò comporta una maggiore attenzione alla correzione di errori od imprecisioni. Inoltre, statisticamente, più gente partecipa, più elevato è il numero di esperti che può correggere o ampliare le voci già descritte.
Solitamente, la gente tende a non toccare articoli di cui non sa nulla, soprattutto quando l’articolo è ben sviluppato o quando sa che un esperto può intervenire sugli errori.
In definitiva, Wikipedia è sia un prodotto che un processo. Anche se il prodotto non è ancora perfetto, il processo assicura che ogni giorno l’enciclopedia avrà una qualità maggiore di quella che aveva il giorno prima.
Se tutto questo vi sembra ancora sufficientemente utopico da non credere che durerà, sappiate che non siete gli unici, ma fateci un salto e cominciate a ricredervi.
Con quasi 8000 utenti registrati, una diffusione in oltre 100 lingue e con più di 1.000.000 di articoli, sempre aggiornati, possiamo ben dire che questo progetto stia guadagnando consensi e successo veramente? ?wiki? (per una volta non vi dico cosa significhi. Fate esercizio nel vostro motore di ricerca preferito).