Tiriamo un po? le fila di questa lunghissima chiacchierata sul Web.
Abbiamo visto un po? di storia, come il WWW sia molto recente, sia nato in Europa e sia una costola di Internet, e non un sinonimo di Internet stesso. L?innegabile successo è da attribuirsi all?idea vincente di organizzare i documenti reperibili come ipertesti e alla, per certi versi, scandalosa facilità di utilizzo: tre pulsanti e un mouse e possiamo già navigare. Non ci piace quello che leggiamo o non siamo d?accordo con gli autori? Possiamo pubblicare una pagina web e dire la nostra; sicuramente possiamo interagire a livelli molto più alti rispetto a quelli concessi dai soliti mezzi di comunicazione. Non dobbiamo tralasciare però di prendere alcuni provvedimenti cautelativi, per i nostri figli o più prosaicamente per i dati nel nostro computer, o con alcune scelte di educazione, o con programmi appositi.
Abbiamo visto come il Web ricalchi per forza di cose molti aspetti, soprattutto economici, della società ?reale?, e con quelli negativi bisogna per forza fare attenzione, ma socialmente ci sono anche grandi possibilità di nuovi orizzonti: la cooperazione senza necessariamente pensare a fini di lucro nello sviluppo di software Open Source, vera unica alternativa al monopolio e ottimo mezzo di diffusione dell?ingegno umano; la possibilità di poter veramente, finalmente, condividere liberamente qualsiasi informazione, con tutte le complicazioni che questo comporta e la possibilità di partecipare attivamente a gruppi sociali nuovi, diversi.
Anche in questo dedalo di offerte di Internet possiamo far valere la nostra voce e presenza, di cittadini che vogliono partecipare e crescere nella Società dell?Informazione. Sempre con le dovute buone maniere (come la Netiquette insegna), possiamo scrivere ai gestori dei siti Web (ma non illudetevi di avere risposte) o ai forum di discussione (una semplificazione dei gruppi di discussione), possiamo e dobbiamo usare il Web per fare ricerche intelligenti, per informarci in modo alternativo ai soliti canali di informazione, per migliorare il nostro inglese, per stringere nuovi contatti e perché no, amicizie.
Insomma, qui si tratta di cogliere nuove opportunità, nuove sfide, nuovi orizzonti. Non chiudiamoci dietro ridicole e anacronistiche barriere culturali o protezionistiche. Siamo lontani dal generare una cyber società come sognata da alcuni scrittori di fantascienza del secolo scorso, ciò non toglie che l?informazione digitale è ormai fra noi, globale e lanciata verso uno sviluppo sempre più vertiginoso.
Spaventati? Solo da quello che non si conosce.