Nella scorsa puntata abbiamo introdotto un po? di storia del Web. Vediamo qualche dettaglio ulteriore, più concreto.
Gli indirizzi delle pagine web sono di questo tipo: http://www.amiciperlacitta.it
Come per la posta elettronica, cominciamo da destra. IT è l?identificativo del paese, in questo caso Italia. FR contraddistingue i siti registrati in Francia, DE in Germania, e così via per tutti i paesi del mondo, un po? come gli adesivi che si mettevano sulle macchine quando si andava all?estero. Certo, BO non indica Bologna ma Bolivia, quindi bisogna essere un po? cauti con le deduzioni. Caso a parte i siti ORG, NET, EDU, ecc. che sono americani e rappresentano rispettivamente i siti di organizzazioni in genere non profit, di enti che lavorano per Internet, di università, e via dicendo. I siti COM fanno eccezione e possono essere in qualsiasi parte del mondo, ma si dovrebbero riferire sempre e solo ad attività a sfondo commerciale. Si capisce l?impatto economico del Web se si pensa che ormai nell?immaginario collettivo un sito COM è più prestigioso o noto di un analogo IT. Ci sono poi una serie di nuovi suffissi, alcuni già attivi, altri al vaglio degli enti internazionali, come INFO, BIZ o XXX, facilmente auto-esplicativi.
Poi abbiamo ?amiciperlacitta?, che identifica il nome del dominio, ossia, semplificando al massimo, per noi umani un nome facilmente memorizzabile per quel sito specifico. Proseguendo abbiamo WWW, una sigla che per consuetudine chiarisce che si tratta di un sito Web e non di altro. La tripla w non è obbligatoria e può anche non esserci.
Quindi, una volta individuata la nazionalità e il nome effettivo del sito e dopo aver appurato che si tratta di una serie di pagine Web, non resta che specificare al computer con quale protocollo debba collegarsi, ossia quali sono i parametri necessari al collegamento. Per fortuna questa parte il computer la fa da solo, non serve infatti quasi mai digitare http:// perché il programma lo mette automaticamente. Per i più curiosi, l?acronimo significa Hyper Text Transfer Protocol, ossia protocollo di trasferimento di ipertesti.
Il browser, letteralmente ?sfogliatore?, è il programma che permette di vedere le pagine web, scritte con il linguaggio HTML (HyperText Markup Language). Al momento sono presenti in Rete oltre 100 programmi di navigazione, anche se i più famosi sono essenzialmente tre; alcuni browser sono solo testuali, ossia non riescono a leggere le immagini: la velocità di visualizzazione delle pagine è impressionante, provare per credere! Un consiglio: soprattutto sui programmi relativi ad Internet, non date per scontato che i più famosi siano per forza i migliori. Con un po? di pazienza e curiosità scoprirete il programma che fa per voi, che soddisfa tutte le vostre esigenze o richieste, semplicemente perché qualcuno prima di voi ha avuto le stesse necessità e si è impegnato per realizzarle.
Qualche anno fa una parola era usata come spauracchio dai sapientoni della materia verso coloro che si avvicinavano a questo mondo: cookie! Letteralmente si tratta di semplici ?biscottini?, file di testo, innocui per l?integrità dei dati, piccolini, ma che possono irritare i paladini della tutela della privacy, in quanto memorizzano ed inviano ai siti web informazioni sulla propria configurazione del PC, sulla nazionalità, ed altre belle cose del genere. Meravigliati che compaia sempre la pubblicità di quella autovettura che casualmente avete cercato ieri su qualche sito? Vi sta bene che le multinazionali raccolgano dati sulle vostre preferenze di navigazione o di consumatore, più o meno a vostra insaputa? Può essere un problema o meno, a voi la scelta. Per aiutarvi a decidere, fate una prova: istruite il vostro browser di avvisarvi ogni qualvolta stia ricevendo o inviando un cookie, e date un?occhiata a questi piccoli file memorizzati nel vostro disco. Il consiglio, appreso fin da bambini, è sempre valido: accettare solo i ?biscottini? che ritornano al loro sito di origine, e niente di più dagli sconosciuti.
Seconda puntata alla scoperta del World Wide Web.